La maledizione della petroliera Haven ha colpito ancora: Ornella Bellagarda, subacquea 50enne di Alpignano (Torino), è stata dichiarata dispersa.
La donna, volontaria della Croce Verde, domenica non è riemersa al termine di una immersione sul relitto della nave affondata l’11 aprile 1991 al largo della costa di Arenzano (Liguria) con cinque vittime e migliaia di tonnellate di petrolio disperso in mare.
I compagni di immersione, non vedendola tornare in superficie, hanno dato l’allarme. Sul posto stanno lavorando gli uomini della capitaneria di porto e i vigili del fuoco. Allertati anche i medici del 118 e i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano.
Gli uomini della capitaneria di porto, i carabinieri e i pompieri si stanno dando il cambio per perlustrare la zona a una profondità che tocca i 50 metri.
Per aiutare le ricerche, sempre da Milano, è in arrivo il Rov, un robot sottomarino che permette di perlustrare anche gli anfratti meno raggiungibili. Inoltre la zona è intervenuto l’elicottero dei vigili del fuoco per una perlustrazione aerea.
Ricerche poi interrotte durante la notte e riprese all’alba.
Un relitto visitato da diversi sub e su cui aleggia una “maledizione”. Complessivamente, dal 2015 ad oggi, le persone colte da malore e salvate durante le immersioni sul relitto della petroliera, sono state sette, mentre i morti sono stati sei.
Il 5 aprile 2015 era morto uno svizzero di 35 anni. Il 16 maggio dello stesso anno a perdere la vita erano stati due olandesi di 46 e 53 anni.
Il 16 ottobre del 2015 fu fatale l’immersione a un tedesco di 60 anni. Il 13 maggio del 2017 era morta invece una guida svizzera e il 26 ottobre dello stesso anno toccò a un lombardo di 52 anni.
Insomma, un relitto maledetto.
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