Era un padre-padrone: aveva rinchiuso in casa la moglie e le tre figlie minorenni. Le costringeva a rimanere nell’appartamento e le sottoponeva a violenze e soprusi continui. Le umiliava ed era arrivato a non chiamarle più per nome ma con un numero che aveva loro assegnato.
La tremenda storia di violenze si è consumata a Loreto Apruntino, in provincia di Pescara, e ha trovato un epilogo per l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Montesilvano, che sono intervenuti arrestando l’uomo. Per il 50enne, sul quale pendeva già un provvedimento cautelare di allontanamento dall’abitazione di famiglia, sono stati disposti gli arresti domiciliari lontano dalla famiglia.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo non permetteva alla donne di uscire, neanche per la gestione delle attività quotidiane: si occupava in prima persona di fare la spesa ed evitava qualunque occasione potesse portare la compagna e le figlie fuori di casa. Le chiamava per numero: 2 per la moglie, 3, 4 e 5 per le tre figlie minorenni. Aveva scelto per sé il numero 1.
È stata la moglie, stanca delle continue sopraffazioni, a denunciare il marito e a fare scattare le indagini.