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Perché nel 2018 la primavera inizia il 20 marzo, e non il 21

L'anticipo è dovuto alla presenza dei giorni bisestili nel calendario gregoriano, che ha causato un progressivo spostamento di un giorno di tutti gli avvenimenti celesti

Di TPI
Pubblicato il 20 Mar. 2017 alle 13:59 Aggiornato il 19 Mar. 2018 alle 17:30

Fin da piccoli siamo stati abituati a pensare che la data di inizio della primavera cadesse il 21 marzo. Eppure oggi che è ancora 20 marzo siamo entrati ufficialmente nella stagione dei fiori e della rinascita.

Perché?

Nell’emisfero boreale la primavera inizia con l’equinozio, che avviene il 20 marzo. Si tratta di quel momento dell’anno in cui le ore di luce e buio sono equivalenti. Dal 20 marzo in poi le giornate continuano progressivamente ad allungarsi fino al solstizio estivo, il 21 giugno.

L’equinozio è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole – il cosiddetto anno siderale, cioè il tempo che impiega il sole a ritornare nella stessa posizione nei confronti della Terra rispetto alle stelle della sfera celeste – in cui il sole si trova allo zenit dell’equatore.

L’anno siderale corrisponde anche al periodo orbitale completo della Terra intorno al Sole, pari a 365,2564 giorni solari medi (365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi). L’equinozio di primavera più che essere un giorno, è un istante: quest’anno è il 20 marzo alle ore 17:15.

Per effetto del moto di rivoluzione e a causa dell’asse terrestre inclinato (l’asse terrestre é inclinato di 66°33’ rispetto al piano dell’orbita e di 23°27’ rispetto alla normale a tale piano) si susseguono le stagioni astronomiche: primavera, estate, autunno e inverno.

Il 20 marzo i raggi del sole colpiscono perpendicolarmente l’equatore e il giorno e la notte hanno la stessa durata.

L’equinozio di marzo cade spesso il giorno 20 e a partire dal 2044, saltuariamente anche il 19 marzo. Questo anticipo è dovuto alla presenza dei giorni bisestili nel calendario gregoriano che, non coincidendo esattamente con l’anno siderale, ha causato un progressivo spostamento di un giorno di tutti gli avvenimenti celesti, fino al prossimo riallineamento, previsto nell’anno 2100. La primavera astronomica tornerà a cominciare il 21 marzo solo nel 2102.

Quando è stato introdotto il calendario gregoriano?

Il calendario gregoriano fu introdotto nel 1582 da Papa Gregorio XIII. È un calendario imperfetto perché non rappresenta esattamente l’anno siderale, ossia il periodo orbitale della Terra intorno al Sole, che è pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi (365,25 giorni). Ma considera solo i 365 giorni. Questo fa sì che ogni anno l’equinozio cada 6 ore più tardi, finché non interviene l’anno bisestile, che con il 29 febbraio risincronizza l’anno siderale e il calendario gregoriano.

L’equinozio di settembre avviene invece il 23 settembre poiché il moto di rivoluzione della Terra intorno al sole (il cosiddetto anno siderale) risulta leggermente più lento in prossimità dell’afelio terrestre, a luglio.

Nell’originale calendario giuliano, promulgato da Giulio Cesare, l’equinozio di primavera cadeva il 25 marzo.

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