Il taglio delle accise sulla benzina doveva essere uno dei capisaldi del governo giallo-verde. E invece non ci sarà. Non solo. Il Partito democratico ha presentato un emendamento in commissione Bilancio alla Camera, ma è stato bocciato dalla maggioranza. L’emendamento aveva l’obiettivo di ridurre le accise sui carburanti, che sono tra le più alte al mondo, come abbiamo spiegato in questo articolo.
Nella legge di Bilancio 2019 quindi il tanto declamato taglio delle accise non avrà spazio.
La proposta del M5s stelle prevedeva di coprire il costo di questa misura con il taglio delle auto blu, un altro dei pilastri della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle.
Laura Castelli, viceministro dell’Economia ha detto: “Stiamo facendo una ricognizione e non rinneghiamo la volontà di ridurre i costi delle auto blu”, spiegando che il taglio delle accise sui carburanti “è un tema ancora al vaglio di alcune verifiche che stiamo facendo”.
“La relatrice leghista si dice contraria alla riduzione delle accise sulla benzina perché ‘ci sono 5 anni di tempo’ per mantenere le promesse. Ma Salvini aveva promesso che lo avrebbe fatto nel primo consiglio dei ministri”, ha detto il deputato Pd Luigi Marattin.
La firmataria dell’emendamento è Alessia Rotta che denuncia il fatto che nei mesi scorsi sia Salvini che Di Maio avevano promesso sia il taglio delle accise che quello delle auto blu.
Qui il video di denuncia:
Per accisa si intende una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. In molti paesi del mondo il prezzo dei carburanti è gravato da accisa, in particolare nei paesi non produttori.
Negli anni le accise sono state introdotte per motivi diversi: emergenze di cassa dello Stato, volontà di limitare le importazioni e la dipendenza da fonti energetiche esterne al paese e la necessità di compensare i danni all’ambiente.
Il valore dell’accisa sul carburante è diverso a seconda dell’uso che se ne va: in generale maggiore per il trasporto, minore per il riscaldamento.