In occasione del giovedì santo, il 29 marzo 2018 Papa Francesco ha tenuto nel carcere di Regina Coeli, a Roma, il tradizionale rito pre-pasquale della lavanda dei piedi.
Il pontefice ha lavato i piedi a dodici detenuti di diverse nazionalità e religioni, tra cui due musulmani e un buddhista.
Per la quarta volta in cinque anni di pontificato, Bergoglio ha deciso di trascorrere il giovedì santo con i carcerati. In precedenza il Papa era stato nei carceri romani di Casal del Marmo, Rebibbia e Paliano.
Nel 2016, anziché visitare un carcere, decise di tenere il rito della lavanda dei piedi in un centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) alle porte di Roma.
Si è trattato della quarta visita di un pontefice a Regina Coeli: l’ultimo fu Giovanni Paolo II nel 2000, l’anno del Giubileo. In precedenza c’erano stati Paolo VI nel 1964 e Giovanni XXIII nel 1958.
All’incontro con Papa Francesco hanno partecipato 600 persone, tra detenuti e personale carcerario. Circa il 65 per cento della popolazione carceraria è costituito da giovani tra i 18 e i 35 anni, appartenenti a 60 diverse nazionalità.
Bergoglio ha celebrato la messa nella rotonda dell’istituto penitenziario, al termine della quale ha fatto visita all’infermeria e alla sezione ottava, che ospita detenuti, come attentatori e pentiti, che hanno bisogno di protezione.
“C’è gente che soffre, che è scartata dalla società, almeno per un tempo, e Gesù va a li a dirgli ‘tu sei importante per me”, ha dichiarato il Papa durante la sua omelia.
“Gesù viene a servirci, e ha voluto scegliere dodici di voi per lavare i piedi. Gesù rischia su ognuno di noi, non si chiama Ponzio Pilato, non sa lavarsene le mani, sa solo rischiare”.
Nell’occasione della visita a Regina Coeli il pontefice ha reso noto anche che nel 2019 dovrà sottoporsi a un’operazione per rimuovere la cataratta.
Il pontefice va proprio dai detenuti “a inchinarsi come Cristo, è una cosa bellissima. È un gesto di un’intensità che non ha parole per essere descritto”, ha commentato il cappellano del carcere di Regina Coeli, don Vittorio Trani.
Già quando era arcivescovo di Buenos Aires, in Argentina, Bergoglio era solito trascorrere il giovedì santo nei luoghi di maggior sofferenza della città.