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A Palermo il primo parco giochi “technology free”: vietato l’ingresso agli smartphone

Di Giulia Angeletti
Pubblicato il 31 Gen. 2019 alle 10:55 Aggiornato il 31 Gen. 2019 alle 11:17

Creare un’area off limits per smartphone e tecnologia con l’obiettivo di ritrovare quella capacità di dialogo e quella socialità che, sempre più spesso, manca sia agli adulti che – ancora più tristemente – ai bambini. Questi i nobili intenti alla base del progetto del primo parco giochi al mondo vietato ai cellulari, il quale verrà realizzato in Sicilia nei prossimi mesi.

L’idea, che risale al 2017, è stata di un comitato di circa dieci genitori che, stanchi di vedere lo spazio dedicato ai propri ragazzi sempre in preda a vandalismi e degrado, hanno deciso di avanzare questa proposta “technology-free”.

Il parco verrà realizzato a Balestrate, in provincia di Palermo, con i fondi raccolti da enti pubblici e privati e grazie a iniziative di crowdfunding.

Le regole da rispettare, quindi, sono poche e semplici, e la prima è: dedicarsi a se stesso e al prossimo, senza interferenze di nessun genere. Nascerà in Sicilia, nei prossimi mesi, il primo parco giochi al mondo vietato agli smartphone: divieto di chattare, social e siti web off limits.

La location del nuovo parco sarà l’atrio di una scuola elementare e sarà accessibile a tutti. Il comitato dei genitori – composto da Riccardo Vescovo, Piera Testaverde, Giuseppe Grippi, Daniela Abbate, Mariangela Orlando e Gabriella Vitale – ha raccontato di aver avuto qualche problema “perché c’era chi considerava l’atrio un’area di raccolta degli alunni in caso di evacuazione”. Tuttavia, il progetto è andato in porto includerà alberi, una pavimentazione con erbetta naturale, panchine e gazebo in legno, illuminazione a energia solare, giostre, scivoli e altalene senza barriere architettoniche.

Inoltre, proprio per la filosofia che c’è dietro questa idea, una parte della pavimentazione sarà riservata ai giochi di una volta, come la dama, al fine di far riavvicinare bambini e anziani.

Al fine di rendere effettiva l’idea “technology free”, un armadietto verrà collocato all’ingresso del parco in modo tale che possano essere depositati al suo interno tutti i dispositivi elettronici, come appunto smartphone e tablet. Per di più, il tempo che i bambini – e gli adulti – trascorreranno senza tecnologia nel parco verrà cronometrato.

Le risorse per la manutenzione del luogo verranno trovate grazie ad una raccolta fondi permanente. Inoltre, sempre a questo fine verranno utilizzati i soldi delle eventuali multe che verranno fatte ai trasgressori della regola principale: quella di non chattare utilizzando i social e, quindi, i cellulari.

Si tratta di “un invito alla socialità, un modo per tornare a stare insieme, a dialogare, a essere presenti l’uno per l’altro”, hanno spiegato i membri del comitato. “Ormai  è normale ritrovarsi alla fermata dell’autobus, in casa, a una festa, e accorgersi che intorno stanno tutti con lo sguardo calato verso un telefono. Vogliamo regalare un mondo nuovo e una nuova prospettiva soprattutto per i più piccoli”.

In quanto, infine, ai costi del progetto, questi si aggirano sugli 80 mila euro. Circa la metà, quindi 40 mila euro, sono già stati raccolti.

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