Domenica 28 agosto, il Papa durante l’Angelus in piazza San Pietro ha fatto sapere che si recherà presto nelle zone colpite dal terremoto. “Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede e il sostegno della speranza cristiana”
“Desidero rinnovare la mia vicinanza spirituale agli abitanti del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni. Penso in particolare alla gente di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, Norcia”, ha affermato Bergoglio.
Il pontefice ha detto di voler portare alle popolazione colpite anche “l’abbraccio di padre e fratello”. Ha poi invitato i fedeli di Piazza San Pietro a pregare “per questi fratelli e sorelle tutti insieme”, recitando quindi un’Ave Maria.
Intanto, nelle zone colpite dal sisma, i preti hanno celebrato la messa nelle tendopoli. “Celebreremo la messa domenicale nei campi, con molta semplicità, per stare insieme alle persone che vivono in una sorta di tempo sospeso, molti ancora non si rendono conto della situazione”, aveva annunciato il vescovo di Rieti Domenico Pompili.
“Siamo in tanti preti e volontari, gente che proviene da ogni parte. L’importante sarà distribuirsi nel medio e lungo periodo, perché qui i fedeli non restino soli. E poi dovremo pianificare la fase della ricostruzione esterna anche delle parrocchie”, ha aggiunto.
In mattinata il vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni D’Ercole, si è recato tra le famiglie coinvolte dal sisma con la messa nel campo di Pescara del Tronto: nella giornata di ieri ha tenuto una cerimonia molto toccante per i primi funerali delle vittime. “Ho chiesto: Dio, ora che si fa?”, ha raccontato il vescovo durante l’omelia.