Aveva pianificato tutto da almeno tre giorni, Ousseynou Sy, l’attentatore che ieri ha sequestrato e dato fuoco un pullman su cui viaggiavano 51 bambini, salvi per miracolo. A testimoniare l’intenzione dell’uomo di origini senegalesi di dar luogo a un vero e proprio attentato è un video inviato dallo stesso Ousseynou Sy ad alcuni suoi contatti in Senegal, in cui spronava l’Africa a reagire.
A riportare la notizia è il Corriere della Sera, che precisa come il fatto scatenante non sia stato né lo sbarco a Lampedusa della nave Ong Mare Jonio né tantomeno l’attacco di Utrecht. Secondo gli investigatori, però, è possibile che questi eventi siano stati l'”innesco” per Ousseynou Sy. Si parla di un’azione di emulazione, ma non soltanto. Il video con il cellulare girato la mattina del tentato attacco al pullman ne è la prova.
In quelle immagini si vede il 46enne spronare i suoi connazionali, in Senegal come in Italia, a darsi da fare, ma non solo: nel video Ousseynou Sy ripete che bisogna fermare l’immigrazione in quello che il Corriere definisce “non un testamento, ma una sorta di delirante manifesto”.
Conosciuto a Crema come Paolo, l’uomo non era tra i sospetti, né a rischio di radicamento islamico. Per l’Antiterrorismo della Digos “non era considerato neppure un islamico praticante”. Ousseynou Sy era un lavoratore attento e infaticabile e un padre premuroso, ma in pochi conoscevano il suo passato, il precedente per abusi sessuali su minore nel 2011 e quello del 2007 a Brescia per guida in stato d’ebbrezza.