La procura di Palermo ha fermato 8 persone che fanno parte di un gruppo che gestisce il traffico di uomini e sigarette di contrabbando tra la Tunisia e la Sicilia.
Nella notte tra l’8 e il 9 gennaio sono scattati 8 provvedimenti di fermo. Le accuse sono quelle di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Il capo dell’organizzazione che gestisce i cosiddetti “sbarchi fantasma” è accusato, oltre che di contrabbando, anche di propaganda jihadista su Facebook.
Il reato contestato è di aver “pubblicamente istigato a commettere più delitti in materia di terrorismo”.
Il provvedimento è stato firmato dai sostituti procuratori Gery Ferrara e Claudia Ferrari, dal procuratore aggiunto Marzia Sabella.
L’operazione è stata realizzata grazie al contributi di un pentito attualmente detenuto nel carcere di Genova, fornendo informazioni utili per sgominare la banda specializzata in viaggi tra Tunisia e Sicilia.
“Ritengo che alcuni terroristi possano giungere in Italia con il loro aiuto”, aveva detto il jihadista pentito riferendosi al capo dell’organizzazione.
Sul profilo Facebook dell’uomo sono molte le prove della propaganda jihadista dell’uomo, tramite post e foto che inneggiano all’Isis, alla lotta armata, al martirio, a Bin Laden o al profeta Maometto.
“Faceva pagare 5.000 dinari tunisini (circa 1.500 euro) per i clandestini normali”, ha rivelato il pentito. “Mentre le persone che erano ricercate in Tunisia per vari reati compreso il terrorismo pagavano il doppio”.
La notizia è stata commentata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sul suo profilo Twitter, che continua a ribadire la sua linea dura contro l’immigrazione.
“Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po’ Scafisti e terroristi: a casa!”.