In Italia è ora disponibile una nuova terapia per il trattamento della sclerosi multipla fin dall’insorgenza della malattia. Con l’approvazione da parte dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, la terapia sarà rimborsabile ed erogabile solo in ambito ospedaliero.
Con l’approvazione dell’Aifa, dopo 9 mesi dal via libera dell’Agenzia europea per il farmaco, ora spetta alle Regioni metterlo a disposizione dei clinici.
Si scrive ocrelizumab ed è la prima molecola in Italia efficace per le forme più aggressive di sclerosi, sia per la forma recidivante (Smr) sia per quella primariamente progressiva (Smpp).
“È una vera rivoluzione copernicana – ha commentato Giancarlo Comi, direttore del dipartimento di Neurologia e dell’Istituto di neurologia sperimentale al San Raffaele di Milano – questo è un giorno che resterà nella storia della sclerosi multipla”.
“Grazie a questo farmaco abbiamo acquisito due vantaggi: per la prima volta abbiamo uno strumento per affrontare precocemente la forma di malattia che è acuta fin da subito, che colpisce solo una piccola parte dei pazienti ma per la quale non avevamo nulla”.
“Il secondo vantaggio è quello di avere a disposizione uno strumento che ha un ottimo profilo di efficacia e di sicurezza che può essere usato anche nella forma di malattia più diffusa”.
La sclerosi multipla è una malattia neurologica che colpisce il sistema nervoso e può produrre disabilità anche grave. In Italia sono 118 mila le persone affette da sclerosi multipla e ogni anno vengono fatte 3.400 nuove diagnosi, una ogni 3 ore.
Dopo gli incidenti stradali, è la seconda causa di disabilità nei giovani. Colpisce prevalentemente persone tra i 20 e i 40 anni, con un’incidenza doppia sulle donne rispetto agli uomini.
Come funziona la molecola
Ocrelizumab aggredisce n maniera selettiva solo un particolare tipo di cellule del sistema immunitario, che nelle persone affette da sclerosi multipla è mal regolato e attacca la mielina, provocando la “demielinizzazione”.
La mielina è una sostanza che ricopre gli assoni, i conduttori degli impulsi tra i neuroni. Ocrelizumab riduce in maniera significativa le recidive della malattia e ne rallentano la progressione.
A differenza delle terapie attuali, che richiedono l’assunzione orale del farmaco o infusioni a cadenza mensile, “l’ocrelizumab viene somministrato per via endovenosa ogni sei mesi e non prevede la conduzione di analisi di routine tra i dosaggi”, spiega Carlo Pozzilli, direttore del centro sclerosi multipla dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma.
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