Si continua a indagare sull’incidente ferroviario in Puglia, dove sono morte 23 persone e altre 24 sono rimaste ferite, sulla linea ferroviaria Bari-Barletta gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Tre persone sono state inserite nel registro degli indagati dalla procura di Trani per le ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo.
Si tratta dei due due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli e di un terzo indagato che ricopriva un ruolo diverso.
Secondo gli inquirenti il treno non doveva partire dalla stazione di Andria, e dare invece la precedenza al treno proveniente da Corato. “Su quel binario il treno non doveva proprio esserci”, ha detto il procuratore aggiunto Francesco Giannella che ha assicurato che si continuerà a scandagliare ogni ipotesi e non ci si fermerà a quella dell’errore umano.
Il via libera a quel treno lo avrebbe dato proprio Vito Piccarreta che, intervistato dal Corriere della Sera, dice di essere anche lui una vittima di quello che è successo nella mattina del 12 luglio e di non voler diventare il capro espiatorio della tragedia.
Secondo la procura di Trani tutto potrebbe essere nato da uno sbaglio nella comunicazione di messaggi e dalla presenza di due treni che viaggiavano nella stessa direzione, a pochi minuti l’uno dall’altro. In quel tratto ferroviario infatti il via libera ai treni in transito viene dato attraverso un fonogramma e non esiste alcun sistema automatico.
Si attende adesso il miglioramento delle condizioni di un capotreno sopravvissuto all’impatto per fare maggiore chiarezza. Intanto si procede all’esame delle scatole nere, dei fonogrammi e delle immagini delle telecamere installate ai passaggi a livello e sui treni.
La procura di Trani però non tralascerà di seguire un’altra pista di indagine, quella sulla questione della sicurezza della linea e la questione del doppio binario. E qui le indagini saranno, se possibile, ancora più lunghe e complicate. Il progetto del raddoppio della linea ferroviaria era stato avviato nel 2007 con i fondi europei, ma si era poi arenato, non riuscendo ad essere portato a termine nei tempi stabiliti.
Oltre al procuratore facente funzioni, Francesco Giannella, la procura di Trani ha istituito un pool di magistrati che indagano sulla vicenda, composto dai pm Michele Ruggiero, Marcello Catalano. Antonio Savasta, Simona Merra.
Venerdì 15 luglio le salme delle 23 vittime, che si trovano all’Istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, saranno consegnate ai parenti e sabato ci saranno i funerali. I comuni di Andria e Corato hanno proclamato il lutto cittadino.
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