Italia: il Senato ha approvato la fiducia sul maxi-emendamento sulla riforma della scuola, con 159 voti a favore e 112 contrari. Il provvedimento ora passerà nuovamente alla Camera. In numerose piazze d’Italia gli studenti hanno organizzato proteste contro la riforma.
– Myanmar: Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace e leader della Lega Nazionale per la democrazia (Nld), non potrà candidarsi alle prossime elezioni presidenziali, in quanto madre di figli stranieri. Il parlamento del Myanmar ha votato contro l’emendamento della costituzione, che avrebbe permesso ad Aung San Suu Kyi di candidarsi nonostante abbia due figli di nazionalità britannica.
La maggior parte dei parlamentari ha votato a favore del cambio costituzionale, ma per approvare l’emendamento era richiesta una maggioranza qualificata del 75 per cento. Le elezioni si terranno nell’autunno del 2015 e, secondo i sondaggi, il partito di Aung San Suu Kyi potrebbe ottenere la maggioranza.
– Sudafrica: le forze di polizia sudafricane sono state accusate dell’omicidio di 34 lavoratori della miniera di Marikana, nel nord del Paese, avvenuto nell’agosto del 2012. Lo sciopero dei minatori di Marikana – che protestavano per i salari bassi e le dure condizioni lavorative – sfociò in violenza, e i poliziotti aprirono il fuoco sui manifestanti. La polizia sosteneva che i suoi uomini avessero sparato per legittima difesa, ma un’inchiesta sul caso ha confermato le accuse contro le forze dell’ordine.
– Iraq: l’Isis ha lanciato una serie di attacchi in Iraq. In un attentato vicino alla città di Shiha, nella provincia di Anbar, i miliziani hanno ucciso almeno 14 soldati iracheni, secondo quanto riporta Al Jazeera. Nella giornata di oggi, 25 giugno, l’Isis ha attaccato anche la città siriana di Kobane.
– Stati Uniti: la corte suprema statunitense ha dato il via libera al cosiddetto Obamacare, la riforma sanitaria promossa dal presidente Obama. La corte ha stabilito che il governo federale potrà agevolare con dei sussidi l’acquisto di polizze assicurative sanitarie.
– Grecia: la riunione dell’Eurogruppo, che avrebbe dovuto discutere l’accordo tra le Grecia e i creditori internazionali, è stata nuovamente sospesa. Il governo di Atene rischia il default se entro il 30 giugno non ripagherà il debito di 1.6 milioni di euro al Fondo monetario internazionale.
– Russia: il governo russo ha approvato un decreto sull’embargo delle importazioni dai Paesi che hanno imposto sanzioni contro Mosca fino al 2016.
– Francia: i tassisti francesi hanno protestato contro il servizio di taxi di UberPop, ancora attivo nonostante il divieto approvato a gennaio. A Parigi i tassisti hanno bloccato l’accesso ad alcune strade principali, tra cui quelle vicino alla stazione Gare du Nord e l’aeroporto di Orly.
– Siria: continuano gli scontri tra i miliziani dell’Isis e le forze armate siriane nel nordest del Paese. Il 25 giugno l’Isis ha attaccato le città di Kobane e di Hasake. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, sarebbero morte almeno 50 persone.
– Burundi: uno dei vice-presidenti del Burundi, Gervais Rufyikiri, ha lasciato il Paese, dichiarando che si sentiva minacciato perché aveva cercato di opporsi al tentativo del presidente Pierre Nkurunziza di ricandidarsi per la terza volta. Secondo alcune indiscrezioni, anche Pie Ntavyohanyuma, portavoce dell’assemblea Nazionale, sarebbe scappato dal Burundi e si sarebbe rifugiato in Belgio.
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