Myanmar: Lega nazionale per la democrazia (Ndl), il partito del premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, ha vinto le prime elezioni libere dal colpo di stato del 1962. Htay Oo, leader del Partito dell’Unione per la Solitarietà e lo Sviluppo (Usdp), al governo, ammette la sconfitta.
– Stati Uniti: il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si incontreranno nella giornata di lunedì alla Casa bianca per la prima volta dall’accordo internazionale sul nucleare iraniano. L’intesa era stata fortemente criticata da Israele che ritiene l’Iran una minaccia per la propria sicurezza.
– Egitto: gli investigatori dicono che al 90 per cento è stata una bomba ad aver fatto precipitare l’Airbus 321 della compagnia Metrojet nel nord della penisola del Sinai. L’abbattimento era stato rivendicato da un gruppo estremista islamico egiziano affiliato all’Isis. Nell’incidente sono morte 224 persone.
– Spagna: il parlamento catalano voterà nella giornata di lunedì la secessione dalla Spagna a partire dal 2017. Il governo centrale del primo ministro Mariano Rajoy sostiene che la votazione sia incostituzionale. Ma giovedì 5 novembre la corte costituzionale spagnola ha dato il via libera al voto.
– Croazia: i conservatori hanno vinto con uno stretto margine le prime elezioni parlamentari dall’entrata della Croazia nell’Unione europea. Secondo le ultime proiezioni, l’Unione Democratica Croata (Hdz), partito guidato da Tomislav Karamarko, ex capo dell’intelligence croata avrebbe ottenuto 61 seggi in parlamento su 151. Il Partito Socialdemocratico di Croazia (Sdp), attualmente al potere con il primo ministro Zoran Milanovic, avrebbe ottenuto, insieme ai suoi alleati, 53 seggi.
– Libia: due funzionari dell’ambasciata serba a Tripoli sono stati rapiti da uomini armati domenica 8 novembre. I rapitori hanno assaltato il convoglio che stava portando in Tunisia l’ambasciatore serbo, Oliver Potezica. L’attacco è avvenuto vicino alla città di Sabratha nel nordovest della Libia.
– Yemen: almeno 50 persone sarebbero morte negli scontri avvenuti sabato 7 e domenica 8 tra la coalizione araba e i miliziani Houthi. In sette mesi di guerra nello Yemen sono state uccise 5.600 persone.
– Stati Uniti: sono in corso proteste contro la discriminazione razziale nell’Università del Missouri. Gli studenti afroamericani lamentano le continue aggressioni razziste avvenute nel campus nell’ultimo anno e la mancanza di reazione da parte del preside dell’Università contro questi episodi.
– Australia: nel centro di detenzione per migranti di Christmas Island è in corso una rivolta, le guardie sono state ritirate “per ragioni di sicurezza”. Gli avvocati dei migranti hanno spiegato che la protesta è nata dopo che un giovane iraniano, scappato dal centro sabato 7, è stato trovato morto.
– Germania: il personale di cabina della compagnia aerea tedesca Lufthansa ha dichiarato lo sciopero per lunedì 9 novembre. Sono stati cancellati in Europa 929 dei 3mila previsti per oggi. 110mila sono i passeggeri colpiti dallo sciopero.
– Svezia: la Banca mondiale ha pubblicato domenica 8 novembre un rapporto secondo cui entro il 2030 il cambiamento climatico potrebbe spingere più di 100 milioni di persone verso la povertà estrema.
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