È il gigante della Sicilia dell’est, il vulcano più esteso e più attivo d’Europa, e durante lo scorso weekend ha dato spettacolo illuminando la notte con le sue esplosioni di lava e cenere.
L’Etna ha eruttato di nuovo, per la sedicesima volta quest’anno. Fortunatamente, i numerosi villaggi abitati intorno alle pendici della montagna non sono stati danneggiati o evacuati e il vicino aeroporto di Catania ha continuato a funzionare, nonostante la chiusura dello spazio aereo sopra il vulcano.
Il Daily Mail ha pubblicato le foto scattate sul posto dal geologo tedesco Tom Pfeiffer nella notte tra sabato e domenica. “‘L’ Etna aveva iniziato una serie di violente eruzioni dallo stesso cratere nel febbraio 2013 e fino al mese di aprile, quindi è rimasto relativamente tranquillo per tutta l’estate fino a ottobre, quando si è verificato un altro parossismo”, ha spiegato lo studioso, “‘Ora, siamo in attesa del prossimo. L’opinione generale è che sarà qualcosa di grosso e sta per accadere presto”.
Anche la Cnn ha nominato il vulcano, ma stavolta in una classifica sulle “10 cose da sapere prima di andare in Sicilia”, pubblicata nel mese di ottobre. Molti viaggiatori, infatti, non sanno che sui pendii del versante nord dell’Etna è possibile anche andare sciare in diversi stabilimenti.
Tra i punti della classifica, vi è anche il fatto che la Sicilia fa concorrenza alla Grecia per la quantità di rovine provenienti dall’età ellenica, tra cui quelle dei templi antichi di Selinunte – che vanta il parco archeologico più vasto d’Europa – o della valle dei templi di Agrigento – definita la “Los Angeles del mondo antico” per l’abitudine dei suoi cittadini di “festeggiare come se non ci fosse un domani”.
Bisogna sapere, inoltre, che la Sicilia non si sente poi così italiana. Molte zone d’Italia possiedono una forte identità regionale, ma in Sicilia questo sentimento è rafforzato dall’insularità, che lo rende ancora più accentuato. “I siciliani spesso hanno una carnagione più scura”, scrive Lisa Gerard-Sharp, autrice dell’articolo, “con i tratti del viso più forti, che riflettono la presenza di ascendenza fenicia ed araba tra la popolazione dell’isola”.
Un altro punto riguarda Cosa Nostra: bisogna sapere infatti, che in Sicilia “se incontrerai la mafia non lo saprai”.
Infatti, nonostante il crimine organizzato continui a esercitare un’influenza funesta sull’isola e non solo, a causa dei suoi omicidi periodici e del pizzo che molti alberghi, ristoranti e negozi sono costretti a pagare, i turisti non sono di solito toccati direttamente dalla violenza, che tende a concentrarsi nelle parti più povere delle città. Una buona idea, per i visitatori, può essere invece quella di aiutare coloro che hanno detto no al pizzo, mangiando, facendo shopping e dormendo negli stabilimenti che hanno firmato una carta anti-estorsione. Addiopizzo Viaggi, inoltre, prevede un tour “anti-mafia”, che include la visita alle case di alcuni ex boss mafiosi, confiscate dalla polizia.