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Ecco i nomi dei 20 indagati per il crollo del ponte Morandi

Credit: Afp

Nel registro degli indagati si trovano dirigenti di Autostrade e dell'unità di vigilanza del ministero, oltre agli ingegneri del Provveditorato

Di Marta Facchini
Pubblicato il 7 Set. 2018 alle 09:34 Aggiornato il 7 Set. 2018 alle 09:40

Dopo ventidue giorni di indagini sul crollo del Ponte Morandi, la procura ha iscritto nel registro degli indagati venti persone.

C’è Autostrade per l’Italia, la concessionaria che gestiva il tratto.

Ci sono poi 8 dirigenti di Autostrade: l’amministratore delegato Giovanni Castellucci, il direttore del Primo Tronco di Genova Stefano Marigliani e i suoi sottoposti Paolo Strazzullo e Riccardo Rigacci; il direttore centrale Operation Paolo Berti, Michele Donferri (direttore delle Manutenzioni), Mario Bergamo (l’ex direttore delle manutenzioni di Autostrade che per primo nel 2015 ritenne necessario l’intervento sul Morandi) e Massimo Meliani ( responsabili ponti e gallerie).

Indagati i vertici dell’Unità di vigilanza del Mit, la struttura creata nel 2012 con compiti di controllo sui contratti, sulle tariffe e sui progetti: il direttore generale Vincenzo Cinelli e il suo predecessore Mauro Coletta; Bruno Santoro, capo Divisione tecnico-operativa della rete autostradale.

Coinvolti nelle indagini e iscritti anche tre ingegneri del Provveditorato e uno dell’Ufficio ispettivo, propaggini del ministero sul territorio: il provveditore Roberto Ferrazza, che per primo dopo il disastro si è presentato dal pm Terrile per rilasciare spontanee dichiarazioni, più i suoi collaboratori Salvatore Bonaccorso e Giuseppe Sisca; Carmine Testa, capo dell’Ufficio ispettivo.

Le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.

Autostrade per l’Italia è indagata per responsabilità amministrativa: alla società viene contestato, oltre al reato di disastro colposo e di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche l’omicidio colposo aggravato dal mancato rispetto delle norme antinfortunistica.

Il 14 agosto il crollo del ponte Morandi, lungo l’autostrada A10 Genova-Savona, ha provocato la morte di 43 persone.

In seguito al disastro il Governo ha annunciato la revoca della concessione in base alla quale Autostrade per l’Italia gestisce la A10.

“Ci sentiamo responsabili della gestione di un’infrastruttura che è crollata, generando un disastro e un dolore enormi. Ma la colpa è un’altra cosa” e “presuppone comprensione delle cause, che dovranno essere accertate al meglio”, ha detto ‘amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci, in un’intervista alla Stampa spiega la posizione in merito al crollo del ponte Morandi.

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