Germania: la polizia ha arrestato un uomo tunisino che ha cenato con Anis Amri la sera prima dell’attacco contro il mercatino di Natale di Berlino, in cui sono morte 12 persone. Gli inquirenti sospettano che Bilel A., 26 anni, abbia partecipato ai piani di Amri per l’attentato o che ne fosse almeno a conoscenza. Intanto, la polizia italiana ha confermato che la pistola che ha ucciso l’autista polacco del tir utilizzato per compiere la strage è la stessa con cui Amri ha sparato contro gli agenti italiani a Sesto San Giovanni, vicino Milano, il giorno in cui è stato ucciso. L’attacco del 19 dicembre era stato rivendicato dall’Isis.
Siria: l’esercito turco ha reso noto di aver “neutralizzato” 38 miliziani dell’Isis nel corso di un raid aereo e di alcuni scontri nel nord del paese. I militari turchi hanno lanciato oltre quattro mesi fa l’operazione Euphrates Shield per proteggere il confine tra Siria e Turchia dai jihadisti del sedicente Stato islamico.
Stati Uniti: l’intelligence americana ha ricevuto quelle che considera prove attendibili sul fatto che Mosca abbia fornito a Wikileaks, attraverso un terzo soggetto, materiale hackerato dalla sede dei democratici prima delle elezioni statunitensi che hanno portato alla vittoria del repubblicano Donald Trump.
Israele: il premier Benjamin Netanyahu ha chiesto la grazia per il soldato israeliano di 19 anni condannato da un tribunale militare per omicidio per aver ucciso un militare palestinese ferito e inerme. Il caso ha diviso l’opinione pubblica israeliana.
Nigeria: tre ragazze che si sarebbero fatte esplodere in un mercato nel nordest del paese sono state uccise dalle forze di difesa nigeriane, che accusano i miliziani estremisti di Boko Haram di aver organizzato gli attacchi.
Haiti: i candidati sconfitti alle presidenziali riconoscono la vittoria di Jovenel Moise, dopo che ieri la commissione elettorale del paese ha confermato che il candidato di centrodestra ha conquistato il 55.6 per cento dei voti.
Stati Uniti: quattro prigionieri del carcere di massima sicurezza di Guantanamo saranno trasferiti in Arabia Saudita. Il presidente uscente Barack Obama ha programmato di inviare almeno 19 prigionieri in quattro paesi, inclusa l’Italia, entro il 20 gennaio, quando si insedierà il presidente eletto Donald Trump. Se questi trasferimenti andranno a buon fine, circa 40 prigionieri rimarranno nel carcere che Obama aveva promesso di chiudere.
Cina: dopo la richiesta di Pechino, la Apple ha rimosso l’applicazione del New York Times dal suo app store in Cina. Per il portavoce del quotidiano statunitense si tratta di una decisione che è parte del tentativo più ampio delle autorità cinesi di impedire l’accesso a un’informazione indipendente nel paese.
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