La nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet, intercettata nella notte tra l’1 il 2 agosto al largo di Lampedusa, e condotta nel porto siciliano per controlli, risulta bloccata nell’isola perché il gip di Trapani ne ha ordinato il sequestro per “condotte di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
In una nota, questura e procura di Trapani avevano spiegato che gli investigatori della Squadra mobile di Trapani e del Nucleo speciale d’intervento della Guardia costiera hanno eseguito il “sequestro preventivo” della motonave Iuventa, battente bandiera olandese disposto dal gip del tribunale di Trapani, Emanuele Cersosimo, su richiesta di Andrea Tarondo, sostituto procuratore di Trapani”.
Da quanto emerso dalla conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di martedì 2 agosto, le indagini hanno fatto luce sul comportamento di alcuni operatori della Iuventa che avrebbero”‘riconsegnato intatte tre imbarcazioni ai trafficanti di uomini, lasciandole alla deriva e permettendo il loro recupero”.
“È accertato che, seppure questa imbarcazione in qualche caso intervenga per salvare vite umane, in più casi invece tali azioni non avvengono a fronte della sussistenza di un imminente pericolo di vita. I migranti vengono scortati dai trafficanti libici e consegnati non lontano dalle coste all’equipaggio che li prendono a bordo della ‘Iuventa’. Non si tratta dunque di migranti ‘salvati’, ma recuperati, potremmo dire consegnati”, ha spiegato il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio.
Le indagini sono state effettuate con l’utilizzo di tecnologie investigative, oltre che con l’uso di agenti sotto copertura sulle navi delle organizzazioni non governative. In particolare, uno avrebbe lavorato sulla nave Vos Hestia che opera per conto di Save the Children.
La Ong tedesca al momento non conferma il sequestro e tramite una nota su Facebook specifica che “la nave Iuventa non è stata sequestrata”. “Il nostro equipaggio non è stato arrestato. Quello che è successo è una procedura standard. Attendiamo maggiori informazioni”.
We received no information about investigation against us from official sites. Our crew was guaranteed that this is a standard process.
— Jugend Rettet e.V. (@jugendrettet) 2 agosto 2017
Nella notte tra l’1 e il 2 agosto, la Iuventa era stata sottoposta a controlli da parte della Guardia Costiera a largo di Lampedusa.
La nave era stata scortata con un grande dispiegamento di forze dell’ordine fino al porto siciliano e due siriani erano stati accompagnati al centro di prima accoglienza dell’isola.
Sui controlli avvenuti a bordo dell’imbarcazione tedesca in mattinata si era espresso il tenente Paolo Monaco, comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa.
“Si tratta di un normale controllo che abbiamo fatto e che non comporterà alcun problema. Ora controlleremo i documenti di tutto l’equipaggio e già questa mattina potranno ripartire da Lampedusa se dagli accertamenti emergerà che tutto è in regola”, ha spiegato l’ufficiale dopo aver trascorso due ore nella cabina di comando della nave.
La Ong tedesca Jugend Rettet è una delle organizzazioni umanitarie che non ha sottoscritto il protocollo predisposto dal Viminale sul codice di comportamento per le Ong.
L’intento del Viminale è quello di obbligare la Guardia costiera libica a soccorrere i migranti nelle proprie acque e stabilire regole certe e condivise per le organizzazioni umanitarie che operano a largo del Canale di Sicilia.
Notizia in aggiornamento.