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Salvini: “I veri ostaggi non sono i migranti, ma gli italiani”

Credit: Afp

Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell'Interno parla del caso della nave Diciotti, delle politiche migratorie europee e annuncia che incontrerà il leader ungherese Viktor Orban

Di Marta Facchini
Pubblicato il 24 Ago. 2018 alle 09:55 Aggiornato il 24 Ago. 2018 alle 11:52

Il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera sul caso della Diciotti, la nave della Guardia costiera italiana ferma da lunedì 20 agosto al porto di Catania senza avere ricevuto dal Viminale l’autorizzazione a sbarcare i 177 migranti che si trovano a bordo. I soli a essere stati fatti scendere dall’imbarcazione sono stati 29  minori non accompagnati.

Salvini continua a ribadire il suo no al far scendere i migranti dalla nave Diciotti.

“Ostaggi? Gli ostaggi sono stati gli italiani. Lo sono degli immigrati e dell’Europa, da troppo tempo. Con questo governo non lo saranno più. È finita un’epoca”, afferma il vicepremier.

Alla domanda su come risolvere lo stallo, il leader della Lega risponde: “Con un bell’aereo che arriva da una delle capitali europee all’aeroporto di Catania. Gli europei dimostreranno il loro cuore grande caricando tutti gli aspiranti profughi. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta con i giovani”.

“L’Europa deve sapere che il governo italiano è irritato. Basta con parole tante e risultati pochi. L’Ue si era impegnata a prendere 35mila immigrati: si sono fermati a 12 mila. Se la serietà è questa, non ci si può stupire che noi abbiamo deciso un punto fermo. Con le Ong ci siamo riusciti, ora dobbiamo costringere l’Ue a farsi carico di ciò che le spetta”, aggiunge Salvini.

Se non si troverà una soluzione, il ministro minaccia di tagliare i contributi all’Ue, che ammontano a circa 6 miliardi l’anno: “Stiamo entrando nella discussione sul bilancio, in cui le decisioni richiedono unanimità. Per noi, l’unanimità Bruxelles non la vedrà neanche col binocolo. E non siamo gli unici”, dice.

“La maggior parte dei paesi pretende lo stop all’immigrazione. A metà settembre ci sarà la riunione dei ministri dell’Interno europei, e lì lo si vedrà”, dichiara il ministro.

“Nei prossimi giorni, incontrerò Viktor Orban a Milano. Ci sarà parecchio di cui parlare. Si dice che in base ai trattati, alle convenzioni, a Ginevra, noi non possiamo riportare gli immigrati indietro. Bene. Ma trattati e convenzioni si possono modificare”.

Quanto ai rapporti con il presidente della Camera, Roberto Fico – che aveva criticato la decisione del Viminale di negare lo sbarco ai migranti a bordo della nave –  Salvini risponde: “Mi attengo al contratto di governo, che parla di lotta all’immigrazione clandestina. E a giudicare dalle reazioni in strada e sulla Rete, l’ha capito la grande maggioranza degli elettori anche a 5 Stelle. Tanto che Di Maio, che ringrazio, ha confermato la nostra posizione”.

Sull’apertura di un fascicolo per sequestro di persona, ad opera delle procure siciliane, il vicepremier commenta: “Non è questione di sfida, ci sono milioni di processi in arretrato e mi stupisce che ci sia qualche magistrato che ritiene di aprire un fascicolo per sequestro di persona”.

“Se mi convocano, sono a disposizione. Se l’autorità giudiziaria riterrà di indagarmi, processarmi o arrestarmi, troverà in me un italiano pronto a difendersi”.

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