La nave Diciotti della Guardia costiera italiana ha soccorso 190 migranti a bordo di un barcone in avaria nella notte tra mercoledì 15 e giovedì 16 agosto 2018.
Le operazioni si sono svolte in acque maltesi.
Una volta portati a bordo i migranti, il comando italiano ha fatto sbarcare 13 persone che avevano bisogno immediato di cure mediche.
Tra le 190 persone soccorse dalla Guardia costiera ci sono 3 bambini affetti da scabbia, una donna incinta che ha avuto un aborto spontaneo e un uomo affetto da linfedema, mentre un altro presentava forti dolori addominali.
Inizialmente, le operazioni di salvataggio sono state coordinate dalle autorità di Malta, che hanno fornito al barcone acqua, cibo e giubbotti di salvataggio.
In un secondo momento è sopraggiunta nelle acque maltesi anche la nave italiana Diciotti, che ha fatto salire a bordo i 190 migranti e ha chiesto al governo di Malta di indicargli un porto sicuro in cui sbarcare.
Secondo quanto reso noto da Mediterranee Hope, la Diciotti al momento sarebbe in rada a Lampedusa ed è ancora in attesa di un porto in cui sbarcare.
In rada di #Lampedusa nave #DICIOTTI della @guardiacostiera, ha a bordo oltre 160 persone fortemente denutrite e debilitate, che attendono da più di 24h un porto di sbarco. #17agosto pic.twitter.com/6nj1VfmUPz
— Mediterranean Hope (@Medhope_FCEI) 17 agosto 2018
Nonostante i migranti si trovino sull’imbarcazione della Guardia costiera italiana, il ministro dell’Interno Salvini ha chiesto alla Diciotti di contattare “le autorità maltesi, nelle cui acque è avvenuto il soccorso, perché mettano a disposizione un porto per lo sbarco”.
Il ministro, quindi, vuole evitare che i migranti siano portati in Italia.
“A fronte della disponibilità del nostro governo per accogliere non più di venti immigrati che erano a bordo della Aquarius, in queste ore i partner europei pensano di lasciare sola l’Italia rifilandole un barcone con 170 persone”, sono state le parole del Viminale, riportate dal quotidiano L’Avvenire.
La risposta del governo maltese, però, è stata negativa.
“L’Italia non ha appigli legali per chiedere a Malta di fornire un porto sicuro per questo ultimo caso”, ha affermato Malta, che ha indicato come porto sicuro più vicino quello di Lampedusa.
“Il barcone di migranti, che procedeva nella navigazione senza dare segnali di difficoltà, ha rifiutato l’aiuto della Marina maltese, che stava monitorando l’imbarcazione lungo il suo tragitto all’interno della zona di ‘Search and Rescue’ (Sar) maltese, insistendo di voler proseguire il viaggio verso la sua destinazione finale, cioè l’Italia”, si legge nella nota pubblicata dal ministro degli Interni Michael Farrugia.
La nave Aquarius
Il 14 agosto il governo di Malta ha dato alla nave Aquarius l’autorizzazione ad entrare nei porti maltesi.
L’annuncio è stato dato su Twitter dal premier Joseph Muscat, che ha anche aggiunto che i 141 migranti a bordo saranno distribuiti in cinque paesi europei.
“Malta darà alla Aquarius il permesso di entrare nei suoi porti, pur non avendo l’obbligo giuridico di farlo”, aveva scritto il premier maltese su Twitter.
“Tutte le 141 persone a bordo saranno distribuite tra Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Spagna”.
Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Spagna infatti hanno deciso di partecipare volontariamente alla distribuzione dei migranti soccorsi nei giorni scorsi dalla nave della Ong.
Poco dopo, il ministro Salvini aveva commentato con un tweet la vicenda, elogiando gli sforzi fatti dal governo per ridurre l’arrivo dei migranti in Italia.
“In una giornata così triste”, scrive Salvini in riferimento al tragico crollo del ponte Morandi di Genova, “una notizia positiva”. (Cosa sappiamo sul crollo del ponte di Genova).
Il governo di Malta, però, ha presto smentito le parole del vicepremier.
“L’Italia aderisce all’iniziativa di ridistribuzione dei migranti a bordo della Aquarius”.
Secondo quanto spiegato dal governo maltese, “in seguito all’annuncio di un’azione di cooperazione congiunta tra cinque Stati membri per ridistribuire tutti gli immigrati a bordo dell’Aquarius, il governo italiano ha contattato il governo maltese per partecipare all’iniziativa”.
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