Il capitano Kothmeir è capitano di fregata della Diciotti dal 6 aprile, quando ha preso il timone dalle mani del Capitano Gianluca D’Agostino. Al passaggio di consegne – che si è svolto giusto a Catania – avevano partecipato il sindaco Enzo Bianco e alcuni tra i gradi più alti della Guardia costiera. Un momento importante perché tutti sapevano qual è il compito affidato a questa unità multiruolo della classe Dattilo per le missioni d’altura a lungo raggio
Fino ad oggi, Massimo Kothmeir, non aveva mai rilasciato interviste o diramato comunicati. Non a Trapani, quando attraccò con 67 migranti a bordo dopo una traversata difficile, con un paio di loro che si erano fatti minacciosi al punto da spingere Salvini a chiedere che scendessero a terra “con le manette ai polsi”, e nemmeno nelle ultime settimana, con la nuova “emergenza Diciotti”, sempre al centro di controversie internazionali.
Ma al quotidiano La Verità ha deciso di chiarire alcuni aspetti del suo lavoro, così, quando il giornalista gli chiede se a bordo della Diciotti si sentano una Ong, lui risponde:
“Lo respingo. In realtà è stato un po’ un caso. Le unità di questa classe sono due, Dattilo e Diciotti, che operano contemporaneamente o si alternano. Che le devo dire, gli ultimi tre episodi sono avvenuti quando era impiegata nave Diciotti. Nostra priorità salvare vite umane. Quando interveniamo è perché ci sono evidenze di richieste formali di salvataggio. Che parte dell’opinione pubblica creda che dietro ci possa essere uno schema ci può stare”.
Ma il capitano non risponde su quando avvenuto in acque Sar maltesi, uno dei nodi cruciali della vicenda Diciotti:
“Non posso rispondere con dettagli di tipo operativo in quanto sono in corso attività della magistratura. Le dico che molte delle informazioni che sono circolate sui media circa l’attività poste in essere da nave Diciotti sono assolutamente sbagliate”.
Rispetto alle dichiarazioni di alcuni volontari che sono stati a bordo della nave e di altri politici, il Capitano è più cauto sulle condizioni dei migranti:
“Intanto la maggior parte della popolazione ospite è di origini eritree, quindi si tratta di persone che sono più snelle rispetto ad altre etnie. Alcuni di questi hanno sicuramente sofferto al momento del viaggio, ma dal momento in cui sono saliti a bordo abbiamo erogato un protocollo nutrizionale approvato che prevede la somministrazione di tre o quattro pasti al giorno”.
“A bordo sono presenti due organizzazioni: Intersos, per conto di Unicef, che sono i mediatori culturali e operatori umanitari, e il Cisom, che rifornisce un adeguatissimo profilo di sicurezza sanitaria.
Da un punto di vista della tutela sanitaria è vero che in tutti questi tipi di interventi si registrano casi di scabbia, ma a bordo i medici del Cisom somministrano specifici farmaci e pomate. La situazione è monitorata, quindi, non desta al momento alcun tipo di preoccupazione”.
Prima di concludere c’è anche un passaggio sul sequestro di persona, una delle ipotesi paventate per un eventuale indagine a carico della Stato, qui il Capitano Kothmeir afferma:
“Abbiamo spiegato loro che la loro vicenda è lenta anche a una situazione politica di tipo internazionale che avrebbe comportato anche una più lunga permanenza a bordo. A me hanno restituito una sensazione di totale comprensione. E fino ad oggi si sono comportati splendidamente”.
Alla domanda se il capitano vota Salvini, la risposta è stata: “Il segreto sulla voto è un diritto inalienabile per ogni cittadino, quindi è legittima la domanda, ma è altrettanto legittimo mantenere il dovuto riserbo in un senso o nell’altro.
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