Nadia Murad, la giovane donna yazida rapita dall’Isis all’età di 19 anni e fuggita dalla schiavitù sessuale, ha ricevuto un altro riconoscimento per il suo impegno nella sensibilizzazione sul genocidio della sua gente dopo quelli assegnateli dalle Nazioni Unite, che l’hanno nominata Ambasciatrice di buona volontà, e dal Consiglio europeo, che le ha conferito il premio Vaclav Havel per i diritti umani.
Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha infatti scelto la 23enne irachena come “Donna dell’anno”, assegnandole una medaglia del presidente della Repubblica e 25mila euro.
Il premio internazionale, arrivato alla sua 18esima edizione, è promosso non solo dalla Regione Valle d’Aosta ma anche dal Soroptimist International Club Valle d’Aosta e patrocinato dalla Camera dei deputati e dal ministero degli Affari esteri con il contributo della Fondazione Crt.
La giuria ha commentato così la sua scelta:
“Gli occhi di Nadia fissano l’interlocutore che ha davanti e, senza bisogno di parole, raccontano di dolori inauditi, di lutti, di ferite che non si possono rimarginare. Raccontano di un popolo sterminato, di uomini uccisi e di donne che invocano la morte per essere finalmente alleviate da tutte le atrocità. Una volta scampata a queste torture, Nadia avrebbe potuto chiudere gli occhi ed evocare l’oblio. Invece i suoi occhi sono sempre restati ben aperti sul mondo, perché ciò che è successo non venga dimenticato e non si ripeta. E così ha deciso di far sentire la propria voce, di dare il proprio volto per questa missione di difesa e riscatto della sua comunità, in un’infaticabile attività di sensibilizzazione. Trasformando la paura in coraggio, la schiavitù in ribellione, la fuga in opportunità, Nadia Murad incarna il cambiamento e con la sua testimonianza di vita ci insegna la dignità di non chiudere gli occhi e di combattere per i propri valori”.
La premiazione si è svolta ad Aosta presso il teatro Splendor, sabato 12 novembre 2016.
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