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    La mozione in Parlamento: “Stop all’ora di religione a scuola, ricalcolare l’8 per 1000”

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 14 Giu. 2019 alle 22:14 Aggiornato il 15 Giu. 2019 alle 10:40

    Ora di religione | Scuola | Mozione | Parlamento

    ORA DI RELIGIONE SCUOLA – Una mozione per rivedere i rapporti dello Stato con la Chiesa cattolica (in occasione dei 90 anni del Concordato con lo Stato italiano) e abolire l’ora di religione. L’ha presentata un gruppo di parlamentari laici di diversi partiti. Nel testo vengono elencati quattro punti destinati a far discutere le Camere portando al centro del dibattito delle questioni avanti da diversi anni.

    Ora di religione a scuola | Mozione in Parlamento

    La mozione è stata presentata alla Camera lo scorso aprile. Il primo firmatario è il socialista Riccardo Nencini. Altri firme sono quelle degli iscritti al gruppo misto ed ex M5S Saverio De Bonis, Carlo Martelli e Maurizio Buccarella, di Roberto Rampi, Pd, Matteo Mantero, M5S, Tommaso Cerno, Pd, Loredana De Petris, Liberi e Uguali, e Emma Bonino, +Europa.

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    I deputati chiedono di abolire l’ora di religione per sostituirla con un’ora obbligatoria di educazione civica, di modificare i criteri con cui viene attualmente ripartito l’8 per 1000, di rivedere le norme sull’Imu sui beni immobili della Chiesa Cattolica e di attuare la recente sentenza della Corte europea che consentirebbe di recuperare l’Ici non pagata dalla Chiesa negli anni scorsi. Con l’attuale meccanismo di ripartizione dell’8 per mille la quota non destinata viene suddivisa di nuovo percentualmente a seconda delle destinazioni, con il risultato che metà finisce sempre alla Chiesa.

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    Ora di religione a scuola | Mozione in Parlamento | Le proposte

    “Tutti questi privilegi – hanno scritto i deputati – contrastano con la crescente secolarizzazione della società italiana dove i cattolici praticanti sono circa il 30 per cento della popolazione, e scendono al di sotto di questa percentuale fra i giovani; nel Paese si assiste ad un crescente imbarbarimento della vita civile per la carenza di informazioni, sulla Costituzione e le leggi dello Stato e sui doveri e diritti dei cittadini, fornite ai ragazzi dalle famiglie, dai mass media e dalla stessa scuola”.

    E ancora: “È opportuno prevedere nei programmi scolastici un’ora delle religioni e un’ora obbligatoria di educazione civica”, “modificare il meccanismo di destinazione delle quote inespresse relative all’8 per mille”, “rivedere le norme relative all’applicazione dell’imposta municipale unica (Imu) sui beni immobili della Chiesa Cattolica”, impegnare “il governo ad avviare le procedure per la revisione del Concordato stipulato nel 1984 tra lo Stato italiano e la Santa Sede”.

    La mozione presentata in Parlamenti riprende l’appello di fine gennaio di Carlo Troilo, dirigente dell’associazione Luca Coscioni, fatto dalle associazioni laiche Uaar, Libero Pensiero Giordano Bruno e Democrazia Liberale, un appello firmato da centinaia di intellettuali, compreso ex giudici della Corte Costituzionale.

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