Con la conclusione del Congresso Mondiale sulla Famiglia di Verona pensavamo di non sentir più parlare – almeno per un po’ di tempo – di propaganda pro-life e contro pillola, aborto o omosessuali.
Ma pensavamo male, perché invece sempre a Verona, e questa volta peraltro nel contesto di una struttura scolastica pubblica, si è tornato a parlare dei temi del raduno mondiale che si è tenuto nella città veneta tra il 29 e il 31 marzo 2019.
Secondo quanto infatti rivelato dall’Espresso sarebbe in corso proprio in questi giorni (e fino al 15 aprile) una mostra del Centro aiuto alla vita all’interno dell’istituto tecnico Luciano Dal Cero di San Bonifacio. All’interno dell’atrio della scuola pubblica sono esposti ben 27 pannelli informativi realizzati dal suddetto centro in cui, in sostanza, viene criticata l’interruzione volontaria di gravidanza come anche l’uso della pillola del giorno dopo.
Come se non bastassero di per sé i cartelli esposti proprio all’entrata dell’istituto di istruzione, l’Espresso rivela inoltre che la preside Silvana Sartori ha anche diffuso una circolare al corpo insegnanti per invitarli a “valorizzare tale iniziativa” coinvolgendo attivamente gli studenti.
Ad ogni modo, congresso o non congresso, l’istituto è solito promuovere questo genere di manifestazioni: da anni infatti il San Luciano Dal Cero ospita i pannelli delle varie associazioni pro-life per un mese e mezzo al fine di fare la sua parte nella celebrazione della “famiglia tradizionale”.
Nei cartelloni si parla di quella “drammatica realtà” di ” bambini abortiti in strutture pubbliche o convenzionate in adempimento alla legge 194″, si equipara l’aborto all’utilizzo della pillola del giorno dopo e si citano personaggi come Madre Teresa di Calcutta, Pier Paolo Pasolini e Norberto Bobbio per, in sostanza, strumentalizzare le loro posizioni contro l’interruzione di gravidanza, decisamente lontane da quelle delle associazioni.
Sulla nuova iniziativa veronese si è espressa la ex presidente della Camera Laura Boldrini, che con un tweet ha esposto le sue critiche alla mostra nell’istituto di Verona. “I talebani che distribuivano gadget a forma di feto al congresso delle famiglie saranno contenti di questa mostra organizzata sui loro temi in un istituto tecnico di Verona. Facciano pure i convegni che vogliono, ma giù le mani dalla scuola pubblica!”, questo il testo del post social.