Artisti “di strada” in rivolta contro la mostra di Banksy al Mudec di Milano. L’ultimo blitz contro l’esposizione al Museo delle Culture è stato effettuato da Cristina Donati Meyer.
All’esterno del Mudec l’artista ha affisso un disegno che ritrae la Banda Bassotti per denunciare la “privatizzazione dell’arte pubblica”.
L’obiettivo dell’artista non è solo denunciare il “furto” e “l’appropriazione privata delle opere pubbliche” realizzate dall’artista “invisibile”, ma dedicare un tributo al più famoso street artist del mondo.
“Collezionisti, trafficanti d’arte senza scrupoli, galleristi e musei di tutto il mondo fanno a gara nell’organizzazione di mostre clandestine legalizzate con le opere di Banksy rubate dai muri” denuncia l’artista.
“Sono gli stessi, con le pubbliche autorità, che considerano i graffiti, la street art e l’arte pubblica, un crimine da perseguire, salvo scoprire un autore quotato milioni e rubare la sua arte rinchiudendola in quattro sontuose e polverose mura: l’antitesi dell’arte pubblica”.
Per Cristina Donati Meyer “ha ragione Banksy: l’arte deve essere contro il potere e dare fastidio allo status quo, altrimenti non è arte”.
Bansky in mostra al Mudec di Milano
Fino al 14 aprile è aperta la mostra, non autorizzata, di Banksy dal titolo “A Visual protest. The art of Banksy”.
Oltre 70 lavori tra dipinti, sculture e stampe dell’artista inglese, corredati di oggetti, fotografie e video, raccontano attraverso uno sguardo retrospettivo i lavori e il pensiero di Banksy.
Le opere d’arte sono disposte per genere e tema: si passa quindi dalla serialità di quei lavori ispirati a Andy Warhol – come ad esempio i ritratti di Kate Moss come quelli di Marilyn o le serie Tesco in cui l’artista di Bristol usa il marchio della grande catena di distribuzione britannica modello Campbell’s Soup – alla serie di opere note in cui Banksy ha aggiunto elementi propri che ne modificano il significato.
Inoltre c’è la sezione video in cui vengono mostrati tutti i murales dello street artist, sia quelli ancora esistenti che quelli andati purtroppo scomparsi.
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