Beautiful Tomorrow
è il titolo della prima mostra personale in Italia del giovane artista sudafricano
Joseph Klibansky, che sarà ospitata presso Palazzo Franchetti a Venezia, nella sede
dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
La mostra, a cura di Luca Berta, Francesca Giubilei e
Demetrio Paparoni, è stata inaugurata il 24 marzo e resterà aperta fino al
primo maggio, con oltre trenta opere che offrono una spregiudicata narrazione
del percorso creativo di uno dei più interessanti giovani artisti della scena
olandese contemporanea.
Un astronauta di sette metri atterrato in bilico su una
sedia lungo la sponda del Canal Grande; un gorilla accigliato che suona una
trombetta da party nel salone di un palazzo nobile; la giungla che cresce tra i
broccati di seta e rivela una piccola scultura dorata.
I lavori fotopittorici di Klibansky, che sovrappongono
paesaggi urbani familiari ad ambienti naturali remoti vengono esposti assieme
ad irriverenti e poetiche sculture in resina, bronzo, oro.
“Klibansky” – scrivono nel catalogo edito da Skira Luca
Berta e Francesca Giubilei – “metabolizza la realtà precostituita dai nuovi
media e ci restituisce una vita oltre la superficie, proiettando simboli del
presente multiculturale e consumistico nella dimensione dilatata e sorprendentemente
innocente delle sue opere”. L’uso delle nuove tecnologie è sicuramente un
elemento caratterizzante la sua produzione. Le opere bidimensionali sono frutto
della sovrapposizione di centinaia di fotografie sulle quali poi l’artista
interviene con ritocchi in acrilico su carta di cotone e resina liquida per la
finitura.
Le sculture invece, generalmente fusioni in bronzo o resina,
sono realizzate ricorrendo alla stampa e scansione 3D. Anche in questo caso
però l’intervento umano è fondamentale, la lucidatura o dipintura finale
vengono sempre realizzate dall’artista, che con questa scelta ribadisce il suo
interesse per la commistione tra vecchio e nuovo, tra alta tecnologia e
artigianato.
“L’opera di Joseph Klibansky” – scrive ancora Paparoni nel
testo in catalogo – “indaga la relazione tra la cosa e la sua essenza, tra ciò
che vediamo e ciò che l’immagine sottende. Il senso di equilibrio precario che
si riscontra nei suoi quadri recenti e nelle sue sculture rivela quanto
tristemente distopica possa essere un’immagine che a prima vista appare
felicemente utopica”.
Joseph Klibansky è nato in Sud Africa nel 1984. Attualmente
vive e lavora nei Paesi Bassi. Lavora prevalentemente attorno a questi nuclei
concettuali: la vita quotidiana nelle metropoli contemporanee, la
stratificazione ricorsiva tra dimensione reale e digitale, il conflitto tra
passato e futuro.
Vicino per vocazione alla New Media Art, si serve di
tecniche innovative che combinano fotografie manipolate digitalmente e
interventi pittorici. Inoltre realizza sculture in resina e bronzo anche in
grandi dimensioni.
A dispetto della sua giovane età si è già guadagnato una
spiccata riconoscibilità nel sistema dell’arte, con esposizioni nelle maggiori
fiere internazionali, passaggi in asta dai risultati sorprendenti, committenze
da parte di importanti collezioni aziendali. Joseph Klibansky si è classificato
come primo artista under 30, in una rosa di cinque artisti selezionati da Art
Price.com, per il successo nei mercati africano e asiatico.
Info
– Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Palazzo Franchetti, Campo Santo Stefano, San Marco Venezia
Periodo
– 24 marzo – 1 maggio 2016
Orario di apertura
– Tutti i giorni 10.00 – 18.00
Ingresso libero
A cura di: Luca Berta, Francesca Giubilei, Demetrio Paparoni