Simone aveva 18 anni e un tumore maligno alle ossa. Ha lottato per oltre tre anni contro quel male e alla fine non ce l’ha fatta: Simone Dispensa è morto venerdì 21 settembre a Novi Ligure, in provincia di Alessandria. morto simone compagni vaccinati per lui
La storia di Simone era quella di un ragazzo che aveva affrontato quella sfida assurda e ingiusta sempre col sorriso sulle labbra. L’avevamo conosciuto un anno fa, grazie all’affetto dei suoi compagni di scuola, che avevano compiuto un gesto nobilissimo che aveva portato la storia di Simone su tutti i giornali.
Avevano deciso di vaccinarsi. Un gesto semplice che per Simone aveva significato tantissimo. Infatti, il suo stato di salute non gli avrebbe permesso nemmeno di frequentare le lezioni a scuola. Loro, quegli adolescenti dal cuore d’oro, hanno deciso così di ridurre il rischio di influenze per l’amico, vaccinandosi.
“Era il minimo che potessimo fare per Simone”, avevano detto allora i suoi compagni del liceo Amaldi di Novi Ligure.
Così Simone aveva continuato a recarsi a scuola, provando a proteggere la normalità della vita di un adolescente, almeno tra i banchi di scuola. Alla fine dell’anno, Simone aveva sostenuto l’esame di maturità. Non senza difficoltà.
Come si legge su La Stampa, proprio in quei giorni il 18enne aveva dovuto subire un ricovero improvviso. Ma non si era arreso, Simone, che quella maturità se l’era sudata tutto l’anno.
Dal letto dell’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria aveva sostenuto alcune prove d’esame. La malattia gli impediva anche di scrivere e così, in suo aiuto, erano arrivati alcuni insegnanti, che, sotto dettatura, avevano scritto i suoi compiti.
Il preside della scuola di Simone, Giampaolo Bovone racconta a La Stampa: “Simone è stato un esempio per tutti nei tre anni in cui ha affrontato il tumore ha lottato con ogni forza e la maturità era un traguardo a cui teneva”.
Anche un’insegnante di Simone, Monica Lupori, quella che aveva spiegato ai compagni del 18enne l’importanza di vaccinarsi, ricorda Simone con affetto e commozione: “Se ne va una parte di noi e del nostro cuore. Se ne va una parte dei nostri pensieri, perché con lui abbiamo ragionato, discusso, imparato. Una parte del nostro coraggio che Simone ci trasmetteva affrontando la malattia. Oggi diventiamo più poveri perché perdiamo una parte di noi sapendo di essere diventati più ricchi nel momento in cui abbiamo conosciuto Simone”.
La malattia di Simone si era manifestata tre anni fa: un tumore osseo alla tibia destra aveva costretto da subito il ragazzo a sottoporsi a chemioterapia. La situazione era peggiorata quando nei polmoni di Simone erano stati trovati dei micronoduli.
A quel punto per lui sarebbe stato impossibile andare a scuola, perché avrebbe rischiato troppo. È stata l’insegnante di scienze a spiegare ai compagni di Simone l’importanza dell’immunità di gregge. Non ci hanno pensato due volte: si sono svegliati presto una mattina e sono andati tutti a vaccinarsi. Un gesto nobile e commovente, “un esempio di senso civico e generosità”, come l’ha definito l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
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