Il 23 febbraio 2019 è morta Marella Agnelli, vedova di Gianni Agnelli: aveva 92 anni. Era malata da tempo e negli ultimi periodi le sue condizioni di salute erano peggiorate (qui il suo profilo)
La donna era nata a Firenze il 4 marzo 1927 da una famiglia dell’antica aristocrazia napoletana. Aveva trascorso la gioventù in diversi paesi dell’Europa per seguire il padre diplomatico, Filippo Caracciolo di Castagneto. La madre Margaret Clarke invece era originaria degli Stati Uniti.
Una famiglia importante quella di Marella Agnelli: uno dei suoi fratelli, Carlo Caracciolo, è stato fondatore insieme con Eugenio Scalfari del gruppo editoriale l’Espresso-La Repubblica.
Un altro fratello, Nicola Caracciolo, è giornalista, studioso di storia contemporanea e autore televisivo.
Marella Agnelli ha compiuto gli studi superiori e conseguito il diploma in Svizzera: ha frequentato “l’Académie des Beaux-Arts” e “l’Académie Julian” di Parigi, per poi iniziare la sua attività di fotografa a New York come assistente di Erwin Blumenfeld.
Una volta tornata in Italia, ha collaborato come redattrice e fotografa per la Condé Nast.
Marella Agnelli ha poi sposato il 19 novembre 1953 Gianni Agnelli nel castello di Osthoffen, a Strasburgo, in Francia: lì il padre era rappresentante diplomatico italiano presso il Consiglio d’Europa.
Nel 1973 ha realizzato una serie di disegni per tessuti d’arredamento dietro richiesta della fabbrica svizzera Abraham Zumsteg. In seguito si è dedicata alle collezioni in Italia per la Ditta Ratti di Como, in Francia per gli Stabilimenti Steiner, negli Stati Uniti per la Martex e ha anche realizzato diverse collezioni per la Marshall Field’s.
Quattro anni dopo negli Stati Uniti ha ricevuto l’Oscar del disegno con il premio “Product Design Award of the Resources Council Inc”.
La Agnelli era madre di Edoardo e di Margherita Agnelli, aveva otto nipoti e sei bisnipoti.
Il matrimonio fra Marella Caracciolo e Gianni Agnelli sembrava quasi destino: anche lui figlio di una principessa, nipote di un senatore, orfano dall’età di 14 anni del padre imprenditore e dirigente sportivo, venivano entrambi dalla stessa classe sociale.
La fusione delle due famiglie inoltre diede vita a uno degli imperi economici più importanti della storia d’Italia.