Nei primi sei mesi del 2018 oltre 41mila casi di morbillo si sono verificati in Europa, e l’Italia e uno dei 7 paesi in cui se ne sono registrati oltre mille. A riferire questi dati allarmanti è l’Organizzazione mondiale della Sanità.
La metà dei casi totali si è verificata in Ucraina, con oltre 23mila contagi.
I sette paesi sono Ucraina, Francia, Serbia, Grecia, Russia, Georgia e l’Italia. Oltre ad avere registrato numeri record, in questi paesi sono sono verificati anche dei morti a causa della malattia. In totale sono 37 dall’inizio del 2018.
Il paese con più morti da morbillo è la Serbia, con 14 decessi.
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Nei due anni precedenti, 2017 e 2016 si erano verificati rispettivamente 23.927 e 5273 casi. Considerando che i 41mila casi del 2018 si sono verificati in soli 6 mesi, la situazione sta assumendo dimensioni preoccupanti.
I dati sono stati diffusi oggi, 20 agosto 2018, dall’European Regional Verification Commission for Measles and Rubella Elimination.
“Dopo il minimo negativo toccato nel 2016 abbiamo visto un drammatico aumento nelle infezioni e nei focolai. Chiediamo a tutti i paesi di implementare immediatamente misure ampie e appropriate al contesto per diminuire la diffusione di questa malattia. Una buona salute per tutti parte dalla vaccinazione, e finché non elimineremo il virus non riusciremo a tener fede agli impegni per gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, spiega Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa.
Secondo il documento 43 stati membri su 53 hanno interrotto la trasmissione endemica della malattia, mentre 42 lo hanno fatto per la rosolia. I rappresentanti di tutti i paesi, ricorda il comunicato dell’Oms, si vedranno a Roma dal 17 al 20 settembre per verificare i progressi verso l’eliminazione.
Secondo l’ultima valutazione della Commissione europea di verifica regionale per il morbillo e l’eliminazione della rosolia (RVC), 43 dei 53 stati membri della regione hanno interrotto la diffusione endemica del morbillo e 42 hanno interrotto la rosolia.
Allo stesso tempo, la RVC ha espresso preoccupazioni in merito alla sorveglianza inadeguata delle malattie e alla scarsa copertura vaccinale in alcuni paesi.
“Ogni persona che non è immune rimane vulnerabile, non importa dove vive, e ogni paese deve continuare a spingere per aumentare la copertura e colmare le lacune immunitarie, anche dopo aver raggiunto lo stato di malattia interrotta o eliminata”, afferma il dott. Nedret Emiroglu, direttore della divisione delle emergenze sanitarie e delle malattie trasmissibili presso l’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS.
Il virus del morbillo è eccezionalmente contagioso e si diffonde facilmente tra individui sensibili. Per prevenire epidemie, è necessaria una copertura vaccinale di almeno il 95 per cento.
Dal 17 al 20 settembre 2018 vi sarà un incontro dei rappresentanti di 53 paesi membri dell’Oms a Roma per discutere dell’eradicazione del morbillo.
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