Il corso sull’esorcismo, comparso sulla piattaforma Sofia del ministero dell’Istruzione, e che aveva generato numerose critiche e polemiche, è stato rimosso. Il Miur ha detto che il corso non era rivolto a tutti i docenti, ma solo a quelli di religione.
A denunciare la vicenda era stato Nicola Fratoianni, di Liberi e Uguali, con una interrogazione parlamentare.
Il Miur ha precisato che ad organizzare il corso era stato “un ente esterno”, l’ateneo pontificio Regina Apostolorum e che il “Corso su esorcismo e preghiera di liberazione non è dedicato ad insegnanti di scuola di primo e secondo grado pertanto è stato rimosso dal portale di Sofia”.
Il corso, si leggeva, “propone un’attenta ricerca accademica ed interdisciplinare sull’esorcismo e la preghiera di liberazione”: agli insegnanti che lo frequentano vengono presentati “i temi concernenti gli aspetti antropologici, fenomenologici, sociali, gli aspetti biblici, teologici, pastorali e spirituali, gli aspetti liturgici e canonici, e gli aspetti legali medici e psicologici dell’esorcismo e della preghiera di liberazione”.
Il corso, si leggeva ancora sulla piattaforma Sofia, “si propone di descrivere, analizzare e comprendere gli aspetti peculiari del ministero dell’esorcismo e della preghiera di liberazione, approfondendo sia le tematiche direttamente connesse alla pratica dell’esorcismo e a una sua corretta prassi, sia tematiche collaterali (antropologiche, mediche, psicologiche, farmacologiche, criminologiche, legali, ecc…)”.
Il corso si terrà regolarmente dal 6 all’11 maggio presso la sede dell’università pontificia. Non è ancora chiaro perché il corso fosse stato inserito nella piattaforma del Miur.