Il governo italiano ha deciso che invierà una missione militare in Libia a supporto della Guardia costiera locale, per arginare gli sbarchi di migranti sulle coste italiane e prevenire i naufragi nel Mediterraneo.
Non è ancora stato stabilito il numero di navi e personale militare coinvolto, ma l’operazione prenderà il via non prima della fine di agosto. La missione segue la richiesta pervenuta a Palazzo Chigi in una lettera inviata dal governo di Tripoli, in cui si chiedeva l’aiuto italiano per controllare le acque territoriali libiche.
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni aveva dato l’annuncio di questa operazione durante la conferenza stampa in occasione della visita del premier libico al-Sarraj a Roma.
“Non è certo un’iniziativa che si prende contro la sovranità libica”, ha detto Gentiloni. “È un contributo che può essere molto rilevante per contrastare i mercanti di esseri umani e governare i flussi migratori che giungono nel nostro Paese”.
Durante la mattinata del 28 luglio, il premier libico Fayez al-Serraj aveva però smentito l’autorizzazione all’ingresso in acque territoriali libiche di navi italiane, ribadendo l’inviolabilità della sovranità nazionale.
“Smentiamo categoricamente quanto pubblicato da alcuni mezzi di informazione circa la nostra autorizzazione alle forze italiane all’ingresso nelle nostre acque territoriali scortati da aerei caccia”, si può leggere nel comunicato rilasciato dal governo di Tripoli. “Confermiamo che la sovranità nazionale è una linea rossa”.
Il governo di unità nazionale presieduto da al-Sarraj ha dunque chiesto formalmente all’Italia un sostegno tecnico, logistico e operativo, per aiutare la Libia nella lotta al traffico degli esseri umani e per salvare i migranti.
Ma, nell’ambito di questa operazione, il governo di Tripoli ha precisato che questi sforzi potranno prevedere la presenza di navi italiane, ma queste potranno operare solo dal porto di Tripoli e solo in caso di necessità.
“Non ho mai negato in questi anni, tanto meno in questi mesi da presidente del Consiglio, che il processo di stabilizzazione della Libia è una nostra priorità, ma non è certamente un’autostrada in discesa”, ha detto Gentiloni commentando la delibera del Consiglio dei ministri. “Per questo spero che il provvedimento possa avere il consenso più largo del Parlamento e venga considerata per queste sue caratteristiche, a supporto delle autorità libiche, come misura con conseguenze importanti per il contesto italiano e ridurre il traffico orrendo di esseri umani”.
Almeno 600mila migranti hanno raggiunto le coste italiane dal nord Africa dal 2014, la maggior parte di questi sono partiti dalla Libia. Il paese è infatti fuori controllo dopo la caduta del dittatore Muammar Gheddafi nel 2011.
– LEGGI ANCHE: L’incontro a Roma tra il presidente del Consiglio Gentiloni e il premier libico al-Sarraj
Leggi l'articolo originale su TPI.it