“Siamo davanti ad un rallentamento della crescita in tutta Europa e in Italia, nel 2019, si avvia verso lo zero”. Sono le parole del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, al Festival nazionale dell’economia civile di Firenze.
“Si è fermata la Germania e, di conseguenza, si è fermata anche la parte più produttiva dell’Italia. Ora siccome l’Italia da anni cresce un punto in meno degli altri paesi europei noi ci avviamo verso lo zero”, ha proseguito.
Il ministro dell’economia del governo giallo-verde ha detto che non ci saranno manovre restrittive e correttive in vista del prossimo documento di economia e finanza (Def) che andrà presentato ad aprile.
Il ministro ammette che non avremo spazio per misure espansive, e non sarà possibile ampliare il deficit per sostenere la crescita.
La stima di crescita dell’1 per cento per il 2019, annunciata dal governo, sarà rivista al ribasso. Secondo l’Ocse la previsione è addirittura negativa dello 0,2 per cento, la crescita più bassa d’Europa.
Tria, rispondendo alle domande sulle mosse del governo per rilanciare l’economia, sostiene che serve una normativa per applicare la direttiva europea sugli appalti, per far ripartire i lavori.
“In questi giorni approveremo il cosiddetto Sblocca-cantieri e le misure necessarie per contrastare la stagnazione: mi auguro che passino in fretta, prima del Documento di economia e finanza”, ha detto Tria.
Intanto domani l’Ocse nel suo Economic Survey sul nostro paese con ogni probabilità confermerà la previsione rilasciata nel suo Interim Economic Outlook in cui ha rivisto nettamente al ribasso la sua stima sul Pil italiano per l’anno in corso, portandola a -0,2% dal +0,9% di novembre scorso e quelle per il 2020, portandola dal +0,9% al +0,5%.