Nel weekend del 21 e 22 aprile, 1.361 persone sono state soccorso da tre navi umanitarie, (Aquarius, Proactiva Open Arms e Seawatch) e le navi militari di Eunavformed, mentre almeno 11 persone sono morte in un naufragio a nord di Sabratha, in Libia, dove la Guardia costiera libica ha fermato 263 persone, riportandole sulle coste africane.
Il numero di migranti giunti ieri in Italia è di molto superiore ai dati registrati negli ultimi tempi.
Nel periodo compreso tra i 1 gennaio e il 23 aprile del 2018 si è registrato un calo degli sbarchi del 78,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017, e del 69, 5 rispetto allo stesso periodo del 2016.
Il dato di 1.361 persone arrivate in Italia in due giorni è circa un quarto del dato complessivo registrato dall’inizio dell’anno.
Di questi, 538 sono stati tratti in salvo dalla nave Aquarius di Sos Mediterranée e trasferiti al porto di Trapani, 93 sono stati portati a Pozzallo da una nave militare, e 500 sono su una nave tedesca di Eunavformed che arriverà a Catania.
Altre 134 persone sono state tratte in salvo dalla Proactiva Open Arms, e 94 si trovano a bordo della Seawatch.
Questo grafico mostra i porti maggiormente interessati dagli sbarchi nel 2018:
L’aumento del numero degli sbarchi in concomitanza del weekend scorso non è ovviamente un caso, dal momento che ogni anno con l’arrivo della primavera e del clima favorevole, il numero delle partenze e di conseguenza degli sbarchi, inizia ad aumentare, raggiungendo il suo picco massimo in estate.
Il dato è giustificato inoltre dalla situazione incerta in Libia, anche a causa delle condizioni di salute di Haftar, il principale oppositore del governo di accordo nazionale di Tripoli guidato da Fayez al-Sarraj e ha il controllo della Cirenaica, regione orientale della Libia.
Lo scorso 13 aprile i media libici avevano diffuso la notizia della sua morte, ma pochi giorni dopo, il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha fatto sapere che l’uomo forte della Libia è stato ricoverato in un ospedale vicino a Parigi e che le sue condizioni di salute sono in miglioramento.
Questo grafico mostra come cambia l’andamento degli sbarchi da un mese all’altro, evidenziando a chiare lettere come da agosto 2017 il numero sia progressivamente diminuito, in parte per le politiche adottate dal governo Gentiloni e dal ministro degli Interni Marco Minniti, in parte per il ruolo della Guarda Costiera libica e in parte perché i paesi in cui i migranti transitano per raggiungere la Libia hanno chiuso le loro frontiere.
Il grafico:
La maggior parte delle persone giunte in Italia nel 2018 sono di nazionalità eritrea, seguiti dai tunisini e dai nigeriani.
Ecco il grafico che mostra la situazione nel dettaglio:
Il sequestro della nave Iuventa
Oggi la Cassazione dovrà pronunciarsi sul sequestro della Iuventa, la nave della tedesca Jugend Rettet fermata dalla procura di Trapani nove mesi fa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ormai prossima alla chiusura.
I legali della Ong tedesca avevano presentato un ricorso in Cassazione contro il sequestro ritenendo infondate le motivazioni che costringono la nave all’inattività.
La vicenda risale all’agosto 2017, quando questura e procura di Trapani avevano eseguito il “sequestro preventivo” della motonave Iuventa, battente bandiera olandese disposto dal gip del tribunale di Trapani, Emanuele Cersosimo, su richiesta di Andrea Tarondo, sostituto procuratore di Trapani.
“È accertato che, seppure questa imbarcazione in qualche caso intervenga per salvare vite umane, in più casi invece tali azioni non avvengono a fronte della sussistenza di un imminente pericolo di vita. I migranti vengono scortati dai trafficanti libici e consegnati non lontano dalle coste all’equipaggio che li prendono a bordo della ‘Iuventa’. Non si tratta dunque di migranti ‘salvati’, ma recuperati, potremmo dire consegnati”, aveva spiegato il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio.