Nella notte, 66 migranti di origine tunisina sono stati soccorsi al largo di Pantelleria.
I profughi si trovavano a bordo di un’imbarcazione diretta verso l’isola quando sono stati individuati e soccorsi da due motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza.
Le 66 persone sono adesso a bordo delle due imbarcazioni e sono dirette al porto di Trapani.
Ci sono anche donne e bambini.
La guardia costiera italiana è stata avvertita della presenza dell’imbarcazione che trasportava i migranti dalle autorità militari tunisine.
Secondo la segnalazione, il barcone ha rifiutato il soccorso della Libia e ha proseguito la sua navigazione verso le coste della Sicilia.
Intanto, la nave commerciale Sarost 5, cargo di rifornimento della società del gas Miskar, continua ad essere ferma al largo delle coste della Tunisia.
Secondo quanto riferito da InfoMigrants Tunisia, sia Malta che l’Italia avrebbero rifiutato di concedere l’approdo e al momento non è stato ancora designato un porto in cui far attraccare la nave.
“A bordo ci sono un uomo ferito e una donna incinta, cibo e acqua stanno finendo”, avevano segnalato dalla Sarost5 già mercoledì 18 luglio, giorno in cui è avvenuto il soccorso.
I viveri rimasti sono sufficienti solo per le prossime 24 ore.
Ieri, 19 luglio, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha elogiato la Spagna per aver accolto i migranti e condannato gli altri paesi che invece hanno “voltano le spalle agli altri”.
Lo ha affermato durante un discorso a Madrid sulle nuove prospettive per il futuro dell’Europa.
Il commento del presidente Juncker è arrivato dopo che la nave della Ong Open Arms ha deciso di fare rotta verso la Spagna dopo aver soccorso dei migranti al largo della Libia.
A circa 80 miglia dalla costa della Libia il 17 luglio sono stati trovati i resti di un gommone distrutto ed è stata soccorsa una donna che si è salvata dopo essere rimasta ore aggrappata a una tavola.
I soccorritori dell’ong Proactiva Open Arms, intervenuta sul posto, hanno recuperato anche i cadaveri di una donna e di un bambino (qui le foto delle operazioni di soccorso).
La scelta del porto di attracco è caduta sulla Spagna perché i suoi porti sono ritenuti da Open Arms più sicuri per la donna, rispetto all’Italia.