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Meteo Veneto, Zaia: “Situazione apocalittica” | Allerta maltempo

Il maltempo che ha sconvolto il nord Italia

Milioni di alberi crollati, stabilità idrogeologica a rischio, un paesaggio sconvolto. È presto per calcolare i danni, ma il governatore della regione chiede un piano Marshall per la montagna

Di Massimo Ferraro
Pubblicato il 5 Nov. 2018 alle 08:10 Aggiornato il 5 Nov. 2018 alle 08:32

Resta critica la situazione in Veneto, dopo l’ondata di maltempo che ha investito le regioni nord-orientali colpendo anche il Trentino Alto-Adige. La situazione più critica nel bellunese, dove le frane hanno seppellito le strade e isolato i paesi.

Il ministro dell’Interno Salvini e il governatore del Veneto Zaia hanno visitato i luoghi devastati dalle piogge e dai venti. I due hanno sorvolato la Valle Agordina. Serrai di Sottoguda, una gola scavata nella roccia dolomitica, “oggi non esiste più”, ha spiegato Zaia, c’è una totale “devastazione sotto la Marmolada”.

“A causa delle grandi piogge alcune comunità hanno subito 700 millimetri d’acqua all’ora e folate di vento ad oltre 180 km/h”. Ci sono “quasi 100 mila ettari di bosco che se n’è andato, molte frane e almeno 100 km di strade ammalate e franate”.

“La devastazione è forte – ha proseguito il presidente della Regione – c’è una scena apocalittica, e merita un piano Marshall per la montagna. Dobbiamo partire da zero, siamo arrivati alle ceneri. Bisogna ripristinare il patrimonio e farlo velocemente per evitare che i cittadini vadano via”.

Nelle stesse ore anche in Sicilia il maltempo ha colpito con violenza. Sono 12 le vittime accertate, 10 nel palermitano e 2 in provincia di Agrigento. Le strade si sono trasformate in torrenti e l’acqua ha invaso le abitazioni.

Danni – Quattordici milioni di alberi sono andati distrutti. Faggi, abeti bianchi e rossi nei boschi del Veneto e del Friuli, del Trentino e dell’Alto Adige. L’equilibrio ecologico e ambientale è stato compromesso ed è a rischio la stabilità idrogeologica di vaste aree montane.

Le autorità della provincia di Belluno non assicurano l’acqua potabile. Le sorgenti sono state invase dall’acqua piovana e dalle sue impurità, di conseguenza la Prefettura ha lanciato un appello alla popolazione di utilizzare l’acqua solo dopo averla bollita.

Nel bellunese proseguono gli interventi, anche con l’ausilio di tantissimi volontari: più di 3mila quelli impegnati per il taglio alberi, i lavori in quota e il movimento terra. Sono arrivati anche da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Marche.

“In Veneto almeno 150mila persone sono senza luce, 100mila senza acqua potabile, il maltempo ha abbattuto oltre 500mila alberi. Siamo di fronte alla frana in movimento più grande d’Europa”.

Enrico, Vigile del Fuoco del sindacato Usb dell’unità di Padova, delinea per TPI uno scenario apocalittico di quanto sta accadendo.

Risorse – Un milione di euro per il recupero dei boschi devastati dell’Altopiano di Asiago è stato annunciato dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti nell’ambito delle iniziative sul Centenario della Grande Guerra.

Matteo Salvini ha annunciato che il governo sta predisponendo le risorse per far fronte alla crisi. “La devastazione a Belluno, la montagna senza più alberi. Mi si stringe il cuore – ha scritto su Twitter – stiamo gia’ cercando (e trovando) i primi 200 milioni di euro per aiutare le popolazioni colpite da questi disastri, dal Veneto alla Sicilia”.

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