Un anestesista che lavora per il reparto Rianimazione dell’ospedale civile “San Giovanni di Dio” della città di Crotone è stato aggredito dopo aver comunicato il decesso di un paziente, un 33enne di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria.
I familiari del paziente deceduto hanno colpito il medico e hanno aggredito anche gli infermieri accorsi per soccorrere l’anestesista.
Ad aggredire il medico sono stati in particolare due uomini e due donne.
L’anestesista è stato pestato violentemente dai quattro, che hanno utilizzato gli oggetti contundenti che avevano a portata di mano, per poi scagliarsi anche contro alcuni infermieri che erano corsi in aiuto del medico.
L’aggressione è terminata solo dopo l’intervento degli agenti.
Le due donne sono state denunciate a piede libero per lesioni in concorso, danneggiamento ed interruzione di pubblico servizio.
L’anestesista è stato ricoverato nel reparto chirurgia dell’ospedale con un trauma cranico e addominale.
“Questo ennesimo episodio di violenza nei confronti di chi si è adoperato al massimo per prestare la migliore assistenza al giovane paziente che versava in particolari e già comunicate condizioni di acclarata criticità, pre-esistenti all’atto del ricovero si ascrive, purtroppo, nell’ampio fenomeno di aggressioni nel settore sanitario che in Italia, ad oggi, conta circa 3mila episodi all’anno (stante i soli casi denunciati)”, hanno detto dall’Ordine dei Medici della provincia di Crotone
“È necessario che le forze politiche e sociali, nonché le istituzioni tutte, si facciano direttamente carico del problema, nella difesa dei medici e di tutti gli operatori sanitari, impegnati al servizio della collettività per la tutela della salute dei cittadini, bene garantito dall’Art. 32 della Costituzione”.
Nella mattina di oggi, 3 agosto 2018, la ministra della Salute Giulia Grillo ha annunciato che vuole aumentare la presenza delle forze dell’ordine nei pronto soccorso.
L’annuncio è stato dato dalla ministra nel suo intervento davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato, affrontando il tema delle crescenti aggressioni subite dal personale sanitario o dalle guardie mediche.
“Ho inviato una richiesta per vedere se potevo aumentare la presenza delle forze dell’ordine in alcune strutture”, ha detto la ministra.
“Non amo il concetto di militarizzare, ma è una situazione tale per cui i sanitari hanno quasi paura di andare a lavorare, specialmente nei pronto soccorso e specialmente in certi territori”.
“Ci sono pronto soccorso che in Campania e in Sicilia, per esempio, settimanalmente registrano episodi di violenza. Non bisogna immaginare di tenere attivi sempre questi presidi”.
“Questo è un problema che non riguarda solo i sanitari ma anche i cittadini che sono esasperati”, ha proseguito.
“Potrebbe essere una soluzione momentanea contro una situazione emergenziale”.