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Me Too: il significato del movimento femminista contro le molestie sessuali

Asia Argento durante una manifestazione del movimento Me Too. Credit: AFP

La campagna è partita dopo la pubblicazione delle inchieste giornalistiche sugli abusi sessuali commessi dal produttore statunitense Harvey Weinstein

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 20 Feb. 2019 alle 07:30 Aggiornato il 26 Feb. 2019 alle 18:35

Il movimento Me Too è una campagna femminista volta a denunciate le molestie e le violenze contro le donne, soprattutto sul posto di lavoro.

La campagna Me Too è partita dopo la pubblicazione delle inchieste giornalistiche sugli abusi sessuali commessi dal produttore statunitense Harvey Weinstein.

Si è diffusa in modo virale a partire dall’ottobre 2017, con un hashtag usato sui social per aiutare a dimostrare la frequenza della violenza sessuale e delle molestie subite dalle donne.

Tra le attrici che hanno denunciato le violenze di Harvey Weinstein, oltre ad Asia Argento, anche Salma Hayek, Rose McGowan, Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie, Cara Delevingne, Mira Sorvino, Rosanna Arquette e Lea Seydoux.

Il movimento Me Too è stato scelto come persona dell’anno 2017 dal Time.

Asia Argento Me Too

Asia Argento è l’italiana che con maggior forza ha denunciato le molestie sessuali nel mondo del cinema, parlando pubblicamente delle violenze subite dal produttore cinematografico Harvey Weinstein a Cannes nel 1997, quando lei aveva 21 anni, e contribuendo alla crescita del movimento Me Too.

Per questo, lo scandalo svelato dal New York Times che ha travolto l’attrice italiana ha suscitato molte critiche e reazioni inaspettate anche da donne come Rose McGowan, che in passato l’hanno affiancata nelle sue denunce.

Molti, infatti, hanno visto lo scandalo che ha coinvolto Argento come un segno dell’ipocrisia dietro il movimento Me Too.

Non sorprende che ad approfittare di una simile situazione sia proprio Harvey Weinstein. In una dichiarazione a Fox News, il suo avvocato Benjamin Brafman ha accusato Argento di “un incredibile livello di ipocrisia” e ha aggiunto che il caso “dovrebbe dimostrare a tutti quanto malamente le accuse contro Weinstein siano state effettivamente controllate”.

Adesso i sostenitori e le sostenitrici di Me Too si trovano ad avere a che fare con una domanda spinosa: come reagirà il movimento nei confronti delle vittime che vengono anche additate come carnefici?

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