“Serve un riformismo radicale alternativo a Lega e Cinque Stelle partendo da uguaglianza, ecologia, Europa, lavoro e democrazia”.
In un’intervista a The Post Internazionale, l’ex segretario reggente del PD Maurizio Martina lancia la sua agenda politica per la corsa alla segreteria del Partito Democratico (qui tutti i candidati).
Martina descrive il suo PD come “un partito popolare con donne e giovani protagonisti”. Ribadisce la volontà di non inseguire “nessuna delle forze nazional-populiste al governo”, ma sostiene che il partito debba recuperare consenso “certo parlando anche a tanti cittadini traditi da Lega e Cinque Stelle”.
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Le primarie del Pd sono in programma per il prossimo 3 marzo, ma sono già in corso i voti nei vari circoli del partito.
“Non partecipiamo al balletto di dati parziali per accreditare l’idea che qualcuno abbia già vinto. Risulta evidente però che il confronto è molto equilibrato”, è il commento di Martina a TPI.it sui i primi dati, elaborati da Youtrend, che vedono al primo posto Zingaretti in vantaggio di 10 punti sullo stesso ex segretario Dem.
Di seguito l’intervista completa a Maurizio Martina:
Bisogna riconciliare il PD e farla finita con rancori e nostalgie. Bisogna rilanciare il nostro spirito unitario e la nostra capacità di aprirci e lavorare insieme. Serve un riformismo radicale alternativo a Lega e Cinque Stelle partendo da uguaglianza, ecologia, Europa, lavoro e democrazia. Voglio un partito popolare dove donne e giovani siano protagonisti.
Noi non partecipiamo al balletto di dati parziali per accreditare l’idea che qualcuno abbia già vinto. Abbiamo rispetto dei nostri iscritti, la stragrande maggioranza dei quali ancora deve votare nei congressi. Il dato politico che però risulta evidente già da ora è che il confronto è molto equilibrato.
Il Partito democratico ha già realizzato negli anni di governo il reddito di inclusione per contrastare la povertà. Il tema oggi è rafforzarlo.
La nostra proposta è quella di allargare la platea dei beneficiari, raddoppiando le risorse da 3 a 6 miliardi, come chiedono di fare i sindaci delle città e le associazioni del terzo settore, che ritengono l’ampliamento del reddito di inclusione la misura più utile.
Non è inseguendo nessuna delle forze nazional-populiste al governo che torneremo a convincere gli elettori che le hanno votate.
Io penso che il Partito democratico per recuperare consenso debba innanzitutto lavorare per ricostruire la fiducia tra cittadini e politica, negli elettori, certo parlando anche a tanti cittadini traditi da Lega e Cinque Stelle.
Si parte da questioni concrete: salario minimo legale per chi non ha contratto, sostegno alla scuola, parità salariale per le donne, questione ecologica, sì alle infrastrutture strategiche specie su ferro sono alcuni esempi.
Noi siamo alternativi a Salvini, alla Lega. E siamo alternativi non solo alle loro politiche, che giudico pericolose per il Paese, ma al loro modo di concepire la rappresentanza nelle istituzioni. L’Italia non ha bisogno di un Ministro della propaganda come Salvini.
Le elezioni europee del 2019 saranno una sfida decisiva di idee tra chi vuole distruggere l’Europa e chi vuole cambiarla e rafforzarla come noi.
Serve un’Europa più politica e sociale, che sia capace di proteggere i suoi cittadini con un nuovo modello sociale dove nessuno si senta solo. Questa è la nostra idea di Europa.
Voglio discutere del progetto per le europee prima dei simboli. Dietro al simbolo del Pd c’è una comunità di persone da rispettare e di cui dobbiamo essere orgogliosi. Si può lavorare a una lista aperta e unitaria di tutte le energie europeiste e riformiste.
Serve un riformismo radicale anche in Europa per battere i nuovi nazionalisti. La nostra unica sovranità sta in Europa per difendere i cittadini. Io voglio impegni sociali forti: dall’assicurazione europea contro la disoccupazione a un modello di sviluppo totalmente sostenibile.
Non credo sia questo il tema ora. Serve un segretario che faccia solo il segretario e si dedichi totalmente a questo impegno senza altri incarichi. Serve un segretario con ago e filo per unire e aprire. Uno che giri ogni settimana l’Italia fianco a fianco alle persone che il PD deve rappresentare.
Sento che lo spazio per l’alternativa a Lega e Cinque Stelle c’è e si può allargare. Sento che c’è tanta gente che vuole dare una mano e cerca un modo per farlo. E noi dobbiamo aprire proprio a loro porte e finestre del nuovo PD.
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