Il video con l’intervista integrale a Stefano Bisi:
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Il sermone del pastore Martin Niemöller sull’inattività degli intellettuali tedeschi in seguito all’ascesa al potere dei nazisti viene citato da un interlocutore che non ci si aspetterebbe.
“Le schedature di chiunque sono un pericolo per la democrazia. I primi a essere schedati sono stati i massoni”.
Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi si pronuncia contro l’iniziativa annunciata dal ministro dell’interno Matteo Salvini e fa un paragone con le leggi fasciste, che iniziarono vietando la massoneria per poi chiudere tutte le altre associazioni e i partiti contrari al regime.
Bisi nega che ci siano massoni al governo e spiega in cosa consiste l’attività della sua organizzazione. Parla dello scontro con la Commissione Antimafia presieduta da Rosi Bindi nella scorsa legislatura e nega le accuse di collateralità con le organizzazioni criminali.
Il Grande Oriente d’Italia rappresenta la più numerosa comunione massonica italiana, con circa 23mila iscritti e ha sede a Roma presso Villa del Vascello, sul Gianicolo, teatro nel 1849 della difesa garibaldina della Repubblica Romana.
“Io non entro nelle scelte di questo governo – spiega Bisi – ma i primi a essere schedati siamo stati noi quando la Commissione Antimafia, con una decisione presa all’unanimità, ha inviato la Guardia di Finanza a sequestrare gli elenchi dei nostri fratelli siciliani e calabresi dal 1990 al 2017. Si comincia a schedare la massoneria per poi andare a colpire la libertà di tutti”.
All’obiezione sul coinvolgimento della massoneria come un centro di potere deviato e colluso con la criminalità, Bisi risponde citando il presidente più amato dagli italiani: “Non mi sembra che se ci sono preti pedofili si vadano a schedare tutti i chierichetti. E sulle deviazioni bisogna andare molto cauti. Vorrei ricordare l’invito del Presidente Pertini, pochi mesi dopo lo scandalo della P2, a distinguere tra le deviazioni criminali della loggia di Licio Gelli e la massoneria che è altra cosa”.
Eppure molte inchieste hanno accertato collusioni tra massoni e organizzazioni come la ‘ndrangheta in Calabria e la mafia in Sicilia. “Rispondo citando l’attuale Procuratore Nazionale Antimafia Federico De Raho e il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Bisogna operare una distinzione tra la massoneria ufficiale e regolare come il Grande Oriente d’Italia e altre massonerie che possono esistere, perché nessuno può vietare ad alcuni che vogliono fare rituali particolari di definirsi massoni”.
“Nell’inchiesta Saggezza in Calabria all’inizio si parlò di collusioni tra massoneria e ‘ndrangheta, ma nella sentenza i giudici scrivono che in quel caso non si tratta di massoneria ma della ‘ndrangheta, che è un’altra cosa”.
Sul sospetto che nel governo attuale possano essere presenti dei massoni, avanzato da esponenti di altri rami della massoneria italiana non aderenti al G.O.I. Bisi è categorico: “Non ce ne sono del Grande Oriente d’Italia. Se qualcuno dice il contrario chiedete a quel qualcuno”.
Ammette soltanto la presenza del “fratello” Catello Vitiello, eletto in Parlamento con il Movimento 5 stelle e oggi nel Gruppo Misto della Camera: “Ha chiesto di essere messo in sonno. Potrà ‘risvegliarsi’ un giorno, se i fratelli decideranno di accoglierlo di nuovo”.
Ma quale dovrebbe essere il comportamento corretto di un massone eventualmente al governo? “Deve rispettare la Costituzione della Repubblica italiana”.
Bisi para i colpi e vuole dare l’immagine di una massoneria corretta e democratica. Eppure in regioni come la Toscana, dove la presenza del Grande Oriente è molto forte, si sono verificati scandali come quello del Monte dei Paschi di Siena.
Secondo il Gran Maestro è possibile escludere il condizionamento dei massoni nella vicenda. “I magistrati di Siena dinanzi alla Commissione d’inchiesta sulle banche hanno negato di aver incontrato nelle loro inchieste la presenza della massoneria”.
È lecito allora chiedersi in cosa consista l’attività dei massoni. “Facciamo dei riti, ci vestiamo con grembiule e guanti bianchi, accendiamo tre candele che simboleggiano forza, sapienza e bellezza e poi parliamo uno alla volta”.
“Quando sono stato interrogato dalla Commissione Antimafia e venivo continuamente interrotto mentre rispondevo, li ho invitati a venire in Loggia per vedere come discutiamo noi. Da noi non s’interrompe finché non si è finito di parlare. Se io parlo con qualcuno non devo pensare di convincerlo ma di esprimere liberamente il mio pensiero”.
“Devo essere consapevole che la mia verità sarà tale al 90 per cento, lasciando a chi discute con me quel 10 per cento. Se anche chi ascolta fa altrettanto potremo convivere insieme in un’associazione, in una comunità nazionale come l’Italia”.
A cura di Gianluca Cicinelli, giornalista e youtuber, a lungo direttore di Radio Città Futura, autore di libri inchiesta sul caso di Davide Cervia e di inchieste per i quotidiani nazionali sui principali casi di cronaca in cui sono implicati apparati dello Stato.
Il suo canale Youtube si chiama Vostok Magazine:
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