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La marcia dei 2mila fascisti sulla tomba di Mussolini a Predappio: Benvenuti ad “Auschwitzland”

La tomba di Benito Mussolini nel 2016. Credit: TIZIANA FABI

Il numero dei partecipanti è superiore a quello degli altri anni. Nel pomeriggio anche la manifestazione Anpi per i 74 anni dalla liberazione di Predappio dalle truppe nazifasciste

Di Anna Ditta
Pubblicato il 29 Ott. 2018 alle 07:30 Aggiornato il 29 Ott. 2018 alle 08:16

Circa 2mila persone hanno partecipato la mattina di domenica 28 ottobre alla manifestazione indetta dai “nostalgici” del fascismo a Predappio, in occasione della ricorrenza della Marcia su Roma, che 96 anni fa portò al potere Benito Mussolini. È Auschwitzland

Il numero, fornito dalla questura di Forlì, è superiore agli altri anni. Per il momento non si sono registrati incidenti.

Nel pomeriggio è prevista un’altra manifestazione, indetta stavolta dall’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) per un’altra ricorrenza: quella dei 74 anni dalla liberazione di Predappio dalle truppe nazifasciste.

“I partecipanti, giunti con mezzi propri e pullman da diverse regioni d’Italia, si sono concentrati in Piazza Sant’Antonio per poi formare un corteo che, portando a braccio un tricolore di oltre una decina di metri e alcuni striscioni, ha raggiunto il vicino cimitero di San Cassiano dove si trova la cripta della Famiglia Mussolini, riaperta dopo alcuni lavori”, riporta l’Ansa.

Dentro il cimitero, poco dopo le 11, i presenti hanno rivolto il saluto romano all’invocazione del nome Benito Mussolini.

Alla manifestazione sono state sfoggiate anche t-shirt agghiaccianti, come quella dell’ex candidata sindaco di Budrio Selene Ticchi, militante di Forza Nuova che scherza sul lager paragonandolo a un campo divertimenti (“Auschwitzland”).  “È humor nero…”, commenta la diretta interessata.

Predappio è il paese natale di Benito Mussolini, che vi nacque il 29 luglio 1883. Il duce è sepolto nel cimitero di San Cassiano.

Alcune settimane fa ha fatto discutere un post di Alessandra Mussolini, che diceva che avrebbe denunciato chiunque avesse offeso il duce sui social.

Attualmente l’apologia al fascismo in Italia è punita dalla legge Scelba del 1952.

Nella legge Scelba è punito chiunque “promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”.

In altri termini, è proibita la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista, del Partito Fascista Repubblicano e del Partito Nazionalsocialista Tedesco.

Oltre a chi volesse ricostituire il dissolto partito fascista, la legge Scelba punisce anche chiunque fa propaganda o esalta pubblicamente esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, o le sue finalità antidemocratiche.

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