All’alba del 20 marzo 2019 Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina, il numero due della Sindaca Virginia Raggi, è stato arrestato a Roma con l’accusa di aver intascato tangenti. L’esponente del Movimento 5 Stelle avrebbe incassato direttamente o indirettamente delle elargizioni dal costruttore Luca Parnasi, questa l’ipotesi dei pm.
Ma chi è Marcello De Vito? Si tratta di un avvocato nato a Roma il 23 luglio 1974. Ha una figlia di nome Vittoria. “Quasi tutto quello che sono lo devo ai miei genitori, all’educazione che mi hanno impartito, a quanto mi hanno consentito di fare”, si legge nella sua biografia presente sul suo sito.
A spingerlo ad avvicinarsi al Movimento 5 Stelle, ha spesso ricordato, fu il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la Festa della Liberazione, il 25 aprile 2012. “Diceva che in Italia non si può prescindere dai partiti e che bisognava dividere la politica dall’antipolitica – ha raccontato De Vito -. Concetto assolutamente condivisibile, soltanto che non ha detto che l’antipolitica è quella che ci ha governato fino a oggi”. Una frase, quella del capo dello Stato, da lui definita ”grave e anticostituzionale” e “che mandò su tutte le furie Beppe Grillo, ma scosse profondamente anche la mia coscienza. Pochi giorni dopo ero “in MoVimento””.
Nel 2013 De Vito è stato il primo candidato sindaco del M5s in Campidoglio. La candidatura “era un mio pallino”, ammise nel video di presentazione online, “da avvocato esperto nel settore degli appalti pubblici da 10 anni penso di essere utile soprattutto in questa istituzione”. La sfida contro Ignazio Marino, Gianni Alemanno e Alfio Marchini però non andò benissimo: De Vito si piazzò terzo con il 12,4 per cento dei voti.
“Ho avuto l’onore – si legge sul suo sito – di essere il primo capogruppo del Movimento 5 Stelle nell’Assemblea Capitolina e di lavorare al fianco di Daniele Frongia, Virginia Raggi ed Enrico Stefàno nonché dei nostri 29 consiglieri municipali e di straordinari attivisti”.
Dopo la caduta di Marino si è ricandidato alle primarie del Movimento venendo però sconfitto da Virginia Raggi, poi divenuta sindaca. Alle elezioni comunali del 2016 De Vito è diventato “Mr. preferenze” del Movimento, con oltre 6.500 voti a suo favore, successo personale che lo ha spinto alla presidenza dell’Assemblea Capitolina.
L’avvocato romano da sempre viene dato molto vicino all’ala più ortodossa del Movimento, quella che vede tra i suoi riferimenti la capogruppo in Consiglio regionale Roberta Lombardi.
In questi tre anni di governo pentastellato in Campidoglio Marcello De Vito non ha mancato di esprimere le sue perplessità su alcune scelte della sindaca.