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Mantova, una donna ha accoltellato 4 persone in un museo: 1 morto

Il museo civico in piazza Gramsci.

La donna di origini polacche è entrata nel museo e ha accoltellato i passanti senza un apparente motivo

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 1 Set. 2018 alle 21:16 Aggiornato il 1 Set. 2018 alle 21:24

A Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova, una donna di origini polacche di 58 anni è entrata nel museo civico della città e, senza un apparente motivo, ha accoltellato i passanti. mantova museo donna

Dopo l’aggressione secondo le prime ricostruzioni, sono rimasti a terra alcuni feriti e una persona che versava in gravissime condizioni è morta.

La vittima è Paola Beretta, 54 anni, dipendente del Comune di Canneto sull’Oglio che lavorava al museo del Giocattolo ospitato all’interno del museo civico. È morta dopo essere stata colpita al costato.

La donna evidentemente in preda a un raptus, è entrata nel museo civico di piazza Gramsci, che ospita la collezione del Giocattolo storico e ha aggredito con un coltello le persone che si trovavano all’interno.

Uscita dalle sale del museo la donna ha aggredito anche una signora in carrozzina e il figlio che la stava spingendo lungo la strada.

Sul posto è intervenuto il comandante della polizia municipale di Asola che ha fermato la donna originaria dell’est Europa e ha evitato la strage.

Le forze dell’ordine hanno blindato l’area, la donna invece è stata arrestata per omicidio e lesioni volontarie.

Il comandante della polizia municipale di Asola Marco Quatti ha raccontato: “Aveva gli occhi fuori dalle orbite. Teneva in mano due coltelli da macellaio e mi veniva incontro”.

“Io le dicevo ‘mettili giù’ e lei mi urlava ‘vai via’, finché non si è avvicinato un mio amico in bici e io le ho lanciato la bici sulle gambe, disorientandola. Un’altra persona le ha dato una bastonata sulla mano, poi le ho dato un calcio sulla pancia e lei ha mollato i coltelli e poi è stato facile immobilizzarla”.

Secondo quanto sostengono gli investigatori la donna in passato avrebbe accusato problemi psichici, è stata infatti seguita dai servizi sociali del Comune.

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