Il Partito democratico è pronto a occupare l’aula del Senato. Questa la protesta, annunciata su Facebook dal deputato dem Andrea Marcucci, dopo i rinvii sulla legge di Bilancio.
Il Pd parla esplicitamente di “emergenza democratica”, con il governo che “sembra essere scomparso”, denuncia Marcucci: “Nessuno parla, nessuno risponde, mentre il Parlamento e il Paese sono in balia della loro incapacità”.
La richiesta del Pd è rivolta al premier Giuseppe Conte. Ed è una richista dura: “Se non verrà in Senato a dare spiegazione di tutti questi ritardi, occuperemo l’aula. Siamo pronti a mettere in pratica la più estrema delle proteste, e chiediamo anche agli altri gruppi di opposizione di fare altrettanto”.
E mentre Marcucci minacciava l’occupazione dell’aula di Palazzo Madama, in un’intervista a Circo Massimo l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha attaccato frontalmente più che i contenuti della manovra, l’iter che sta seguendo il governo.
La legge di bilancio “è partita in un grande caos, con coperture inventate e crescita inventata, con dichiarazioni bulle, ed è finita con una calata di braghe che non ha precedenti nella storia italiana. E la manovra non c’è ancora, in attesa che Moscovici e Dombrovskis la correggano nei dettagli prima di presentarla in Parlamento”.
M5s e Lega “hanno fatto bene a fare retromarcia” sulla manovra, ma “il problema rimane: la manovra continua a non esserci” ha continuato Calenda. “È costruita sulla sabbia, non solo perché si rimangia tutte le promesse ma perché stiamo andando verso una situazione economica difficilissima. é inadatta alle circostanze e va cambiata anche per questo”.
Il tema, spiega Calenda, rimane quello di capire “come si riesce a uscire fuori da uno stallo dell’economia reale che ha pesantissime ripercussioni sull’occupazione. Abbiamo perso da maggio 96 mila posti di lavoro”, la maggior parte a tempo indeterminato.
“Escludo che” il governo “durerà fino alla fine della legislatura. Perderà il controllo del Paese, non riuscirà a realizzare le promesse”.
Anche in Commissione Bilancio la situazione è tutt’altro che serena, con tutte le opposizioni che chiedono l’intervento del ministro dell’economia Giovanni Tria nell’ambito dei lavori sulla manovra.
È quanto è emerso al termine della Capigruppo della Commissione Bilancio del Senato. L’obiettivo è sapere “a che punto sia la trattativa” con l’Europa, “facciamo tutti il tifo per il nostro Paese, ma è indispensabile che il ministro venga”, ha spiegato Antonio Misiani (Pd) al termine della riunione.
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