Manovra, sugli emendamenti è stallo in Commissione Bilancio alla Camera. Doveva essere la notte della svolta per la manovra. Così non è stato. Pochi, infatti, i progressi della maggioranza: la seduta, prevista a oltranza, sarebbe dovuta iniziare alle 19 per concludersi alle 2.
Invece, sospesa e interrotta più volte, è durante in tutto circa tre ore: le votazioni sono state stoppate per attendere, prima, i pareri della Ragioneria sulle proposte di modifica di diversi provvedimenti e sulle relative richieste di modifica; poi per delle riunioni, convocate a stretto giro di posta, con le opposizioni.
E proprio le opposizioni hanno determinato diversi momenti di stallo per la protesta seguita alla bocciatura, praticamente, di tutti gli emendamenti provenienti sia dal centrosinistra che da Forza Italia e Fratelli d’Italia.
L’obiettivo della maggioranza resta quello di arrivare in Aula nella giornata di mercoledì a mezzogiorno: saranno quindi altri due giorni caldi in Commissione.
Di fatto, i lavori della notte tra domenica e lunedì hanno portato all’approvazione di un solo emendamento: quello che prevede una detrazione forfettaria di mille euro per “spese di mantenimento dei cani guida per i non vedenti”.
Manovra emendamenti alla Camera | I provvedimenti riformulati
Riformulati, invece, diversi emendamenti presentati dalla maggioranza. Al centro soprattutto il tema della famiglia:
- aumento da 1.000 a 1.500 euro del bonus asili nido
- limitazione della carta famiglia ai soli cittadini italiani o comunitari
- la possibilità di utilizzare tutti i 5 mesi del congedo maternità dopo il parto
Manovra emendamenti alla Camera | Stop a reddito di cittadinanza e pensioni
Stop invece, come previsto, per reddito di cittadinanza e per la riforma delle pensioni in Commissione Bilancio alla Camera.
I due provvedimenti simbolo del governo gialloverde saranno infatti affrontati, secondo quanto dichiarato dai due schieramenti della maggioranza, solo in seconda lettura al Senato.
Il governo vuole attendere l’esito della “trattativa” con l’Ue: un’eventuale, e al momento probabile, apertura della procedura di infrazione rischia di essere la pietra tombale sulle due riforme.
Stessa sorte per il taglio delle pensioni d’oro: negli emendamenti non c’è traccia e anche in questo caso si attenderà l’esito del braccio di ferro con Bruxelles.
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