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Manovra, Fico chiede “scusa” agli italiani: “Non potevo mandare il Paese in esercizio provvisorio”

Di TPI
Pubblicato il 31 Dic. 2018 alle 07:04 Aggiornato il 31 Dic. 2018 alle 07:23

Appena il tempo di lasciare l’emiciclo e salire nel suo studio e Roberto Fico, in maniche di camicia e senza cravatta, mette i puntini sulle i sui tempi di discussione della manovra, chiedendo però (quasi) scusa agli italiani per l’assenza di un vero dibattito parlamentare sulla manovra. Colpa dei tempi, troppo stretti.

E troppo alto, secondo l’esponente del Movimento 5 stelle, il rischio di prolungare il dibattito in Aula, con l’esercizio provvisorio a fare da spada di Damocle con il provvedimento da varare entro il 31 dicembre. 

“Se oggi mi si critica perché sarei stato parziale o fazioso dico che non è assolutamente vero. Per questa come per tutte le altre che ci sono state e ci saranno ho dato il tempo massimo e congruo di discussione”, spiega in diretta Facebook il presidente della Camera. 

“Non mi sono preso e non poteva prendermi la responsabilità di mandare il Paese in esercizio provvisorio allungando i tempi di discussione”, sottolinea. 

“Dobbiamo dare al Presidente della Repubblica il tempo congruo per esaminare ed eventualmente approvare la manovra”, segnala ancora il presidente della Camera che assicura anche come “il percorso alla Camera non è stato sicuramente in violazione del Regolamento”. 

Riconosce, Fico che “il problema rimane” perché testi come questo devono essere discussi “e ci vuole un lavoro molto lungo” ma osserva anche che “siamo in un quadro internazionale, in un’interlocuzione tra governo e Ue durata più del previsto” tanto che anche la stessa manovra “è arrivata più tardi del previsto”. Fico assicura però che continuerà a lavorare “per la centralità del Parlamento”.

Durante la discussione in Aula il presidente Fico aveva criticato fortemente le accuse alle opposizioni contenute in un post pubblicato – e poi fatto sparire – sul Blog delle Stelle.

“Avendo ascoltato i vostri interventi” ha detto, rivolgendosi ai deputati, “da presidente della Camera vi dico che la democrazia non è sotto attacco, che le opposizioni stanno facendo il loro lavoro, ed è loro diritto opporsi alla legge di bilancio. E non c’è alcuna lobby”.

Anche il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, ha difeso Fico dalle accuse delle opposizioni: “Il presidente della Camera sta svolgendo il proprio ruolo in maniera corretta e imparziale”. E “gli attacchi nei suoi confronti da parte dell’opposizione sono totalmente infondati”.

“Sin dall’inizio del suo mandato Fico ha dimostrato di essere super partes e di saper tutelare le prerogative dei gruppi parlamentari. Il Governo ha presentato la manovra del popolo in Parlamento secondo le tempistiche necessarie assumendosene l’onere e l’onere. Le accuse al Presidente Fico da parte delle forze di minoranza sono quindi del tutto pretestuose, sarebbe meglio evitare inutili polemiche verso la terza carica dello Stato”. 

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