Manovra, raggiunto l’accordo tra Italia e Ue a Bruxelles.
Il 19 dicembre 2018 la Commissione Ue ha dato il via libera all’accordo raggiunto con il governo italiano sulla manovra. La Commissione ha deciso di non avviare la procedura per deficit eccessivo legata al debito nei confronti dell’Italia.
“La soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci permette di evitare la procedura di disavanzo eccessivo”, ha detto Valdis Dombrovskis, Commissario europeo per la stabilità finanziaria, dopo l’accordo raggiunto sulla legge di Bilancio italiana.
“Il negoziato con l’Ue ha richiesto tempo. In queste settimane di dialogo abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni di Italia ed Europa”, ha affermato il premier Conte nell’informativa sull’accordo raggiunto con l’Ue sulla manovra. “La Commissione aveva espresso le sue riserve, annunciando il rischio di una procedura d’infrazione, ma abbiamo lavorato per evitarla senza allontanarci dagli obiettivi di governo. Non abbiamo ceduto sui contenuti”.
Qui la lettera da parte della Commissione Ue:
“Fatto accordo Roma-Bruxelles”, avevano anticipato il 18 dicembre fonti del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
L’accordo raggiunto tra il governo italiano e la Commissione europea sul nuovo schema della manovra “è solo informale” e “verrà ufficializzato solo domani dopo il via libera di Bruxelles” spiegavano le fonti del Mef.
La manovra, quindi, approda nell’Aula del Senato giovedì prossimo alle ore 17 “ove concluso l’esame della commissione”. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo al termine di una riunione durata quasi due ore e lo hanno riferito ai cronisti il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, e la presidente del Misto, Loredana De Petris.
“Sono molto fiducioso sulla legge di bilancio, la porteremo a casa con tutti i provvedimenti che ci abbiamo messo dentro e senza procedura di infrazione” ha detto Luigi Di Maio parlando con i cronisti in piazza Montecitorio. “Senza tradire le promesse” ha aggiunto ribadendo che sono “confermate quota 100 e reddito di cittadinanza, tutta la vita”.
In giornata il vicepremier Matteo Salvini aveva accolto con favore l’apertura di Pierre Moscovici sull’impegno per evitare sanzioni all’Italia sulla manovra economica: “Meglio tardi che mai. Mi fa piacere. È qualche settimana che stiamo lavorando perché gli italiani possano avere finalmente una legge di bilancio”: ha detto il ministro dell’Interno riferendosi alle recenti dichiarazioni del commissario europeo.
“Ci fa piacere se anche dall’altra parte del fiume stanno lavorando nella stessa direzione. Nelle scorse settimane, ogni tanto, abbiamo avuto la sensazione, sicuramente sbagliata, che ci fosse un approccio diverso. Abbiamo tutti e due lo stesso obiettivo”.
Il discorso del premier Conte
“Fin dall’inizio abbiamo impostato una manovra contro il rischio recessione. Abbiamo messo a fuoco le riforme da inserire nel contratto di governo per mantenere fede alle promesse e per realizzare una prospettiva di sviluppo”, ha affermato Conte.
“Abbiamo accantonato le somme apparse necessarie per garantire queste riforme ma io non ho mai anticipato cifre. Il saldo finale è determinato dalle stime tecniche calcolate. Per ora abbiamo liberato delle risorse”.
“L’Italia ha elaborato una manovra economica ben studiata. Non abbiamo nulla di cui scusarci, abbiamo una visione strategica. Stiamo rispondendo ai bisogni urgenti dei cittadini. Ci siamo confrontati con i miei colleghi”.
“Su Quota 100 e reddito di cittadinanza non si torna indietro”, ha poi ribadito il premier, facendo eco alle dichiarazioni dei due vicepremier Di Maio e Salvini.
La manovra
L’obiettivo del governo per evitare la procedura d’infrazione è raccogliere più soldi dal taglio delle pensioni d’oro, dalle dismissioni immobiliari e dalle modifiche a quota 100 e al reddito di cittadinanza, secondo quanto spiegato dal ministro Di Maio.
Dalle stime tecniche su Quota 100 e Reddito di cittadinanza emerge che “a platea invariata costeranno di meno. Il reddito, per esempio, costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perché parte a marzo, anche se le pensioni di cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per quota 100, considerato il divieto di cumulo, abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno”.
Inoltre, ha spiegato Di Maio alla vigilia dell’incontro tra Conte e Juncke, “preleveremo molti più soldi dalle pensioni d’oro. Oltre al taglio in tre scaglioni, 20, 35 e 40 per cento, ci sarà il raffreddamento, cioè non adegueremo al tasso di inflazione le pensioni d’oro. E in questo modo contiamo di recuperare oltre un miliardo. Infine, ci sarà la dismissione degli immobili, che venderemo non più a prezzo catastale ma a prezzo di mercato”.
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