La legge di Bilancio ha scatenato proteste da parte dell’opposizione e di numerose categorie.
Bagarre in aula alla Camera per la decisione della commissione Bilancio di trasmettere all’assemblea il testo della manovra senza aver proceduto ad alcuna votazione.
I deputati del Partito democratico hanno chiesto di convocare una conferenza dei capigruppo, il presidente della camera, Roberto Fico, ha ricordato come si tratti di una modalità prevista dal regolamento e ha fatto notare di aver ampliato i tempi della discussione generale.
Oggi, 28 dicembre, il Pd presenterà in una conferenza stampa alla Camera il ricorso alla Consulta sulla manovra.
Le proteste arrivano non solo dalle aule parlamentari. Il 2019 si preannuncia come un anno di “mobilitazioni” contro la manovra. Molte categorie sono già scese in campo, come gli autisti di Ncc, il noleggio con conducente, e altre hanno annunciato proteste.
Sindacati: i leader dei principali sindacati italiani, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno annunciato l’apertura di una stagione di mobilitazione e di lotta nelle categorie e sui territori che culminerà nella manifestazione nazionale unitaria a gennaio contro un provvedimento che “condanna il Paese al declino e alla definitiva rottura del suo tessuto sociale e produttivo”.
Partito democratico: il Pd ha annunciato che il 12 gennaio scenderà in piazza contro la “follia di questa manovra che farà danni gravi al futuro dell’Italia”.
Oltre che nel merito della manovra, le proteste arrivano anche per le modalità con cui la legge è stata approvata. Per sindacati e opposizioni la modalità con cui il maxi-emendamento è stato approvato “rappresenta una grave lesione alla democrazia parlamentare”.
“Domani alla Camera ci sarà il voto finale sulla legge di stabilita’. Noi saremo ovviamente in Aula per fare opposizione a una manovra indecente, fatta da un governo indecente”, ha scritto su Facebook Matteo Orfini, presidente del Pd.
“Questa volta però vi chiediamo di dare battaglia insieme e di venire davanti alla Camera. Per testimoniare con la vostra presenza che c’è un’Italia che combatte e che non si arrende alle peggiori destre al governo del paese. Vi aspettiamo, sabato mattina alle 11 a Montecitorio. Il 12 gennaio il Pd sarà invece nelle piazze e nelle strade di tutto il Paese “per spiegare nel merito la follia di questa manovra che farà danni gravi al futuro dell’Italia”.
Pensionati: anche i pensionati protestano oggi, 28 dicembre, contro il taglio della rivalutazione delle pensioni. “Una manovra finanziaria sbagliata, che usa per l’ennesima volta le pensioni per fare cassa, mortificando chi ha lavorato una vita”. Cosi’, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio. “I pensionati non ci si stanno e oggi faranno sentire la propria voce nelle piazze italiane. Nel Lazio sono previsti presidi di fronte alle prefetture di tutte le province. A Roma l’appuntamento e’ in piazza Santi Apostoli, a partire dalle 10”.
Pubblica amministrazione: La Pubblica amministrazione sarà in sciopero per lo slittamento al 15 novembre 2019 delle assunzioni nelle amministrazioni centrali.
Medici: i medici sciopereranno due giorni, il 25 gennaio e il mese successivo in una data da stabilire, contro i tagli alla sanità.
Studenti: anche gli studenti e i ricercatori precari hanno espresso “contrarietà” al maxi-emendamento ai tagli della manovra. Gli studenti hanno inviato una lettera aperta al governo per protestare contro la mancanza di fondi destinati all’università. “Per finanziare altre vostre priorità, avete deciso di fare cassa alle spese dell’Università e di tutte le sue componenti. Riconosciamo, quindi, che l’istruzione non è realmente una vostra priorità e denunciamo con forza e totale contrarietà la vostra scelta di tenere fuori dalle politiche d’investimento del Governo proprio l’Istruzione, l’Università e la Ricerca”, si legge nella lettera.
Ncc: il 27 dicembre sono scesi in piazza gli autisti di auto a noleggio con conducente. Centinaia di autisti di Ncc, le autovetture di noleggio con conducente si sono radunate a piazza della Repubblica a Roma per protestare contro le nuove disposizioni del governo, che disciplinano il settore. Un fantoccio con le fattezze di Luigi Di Maio è stato bruciato in piazza della Repubblica a Roma durante la protesta. Il decreto contro cui si scagliano gli autisti – “Disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea” approvato dal Consiglio dei ministri del 22 dicembre scorso – prevede l’obbligo di tornare al garage dopo ogni servizio. La norma era sempre stata sospesa perché anticostituzionale come avevano avvertito sia l’Autorità Garante della Concorrenza che la Corte di Giustizia della Ue, spiegano le associazioni di categoria.