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La manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne

La manifestazione, indetta dal percorso NonUnaDiMeno, associazione di diversi collettivi femministi, si terrà a Roma nella giornata del 26 novembre alle ore 14

Di TPI
Pubblicato il 24 Nov. 2016 alle 13:20

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che si celebra in tutto il mondo, le donne italiane hanno deciso di scendere in piazza per far udire la propria voce. Lo faranno a Roma, il 26 novembre, con una manifestazione nazionale contro la violenza maschile. 

Il corteo, che arriverà fino a piazza San Giovanni, partirà da piazza Esedra a Roma alle ore 14. Ne seguirà un’assemblea nazionale, il 27 novembre, nella facoltà di psicologia dell’università La Sapienza (via dei Marsi 78), alle ore 10.30, articolata in tavoli tematici. L’obiettivo dell’incontro è quello di formulare delle proposte e di generare un confronto tra donne, al fine di far emergere le questioni fondamentali della manifestazione, tra cui l’obiezione di coscienza, la libertà di scelta e il diritto alla salute, la narrazione della violenza nei media, l’educazione alle differenze, il contrasto alla violenza di genere e le proposte di piano legislativo. 

Gli incontri sono stati organizzati da NonUnaDiMeno, un percorso nato dall’associazione di diverse realtà femminili e femministe, tra cui Io Decido – una rete cittadina che ha coinvolto tra le altre la Casa Internazionale delle Donne; UDI – Unione donne in Italia e D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. 

Secondo un rapporto di UN Women, una donna su tre subisce violenza fisica o psicologica. Il 35 per cento delle donne nel mondo hanno sperimentato sulla propria pelle violenze fisiche e/o sessuali da un partner o da una persona diversa dal proprio partner, nel corso della loro vita. Solo il 40 per cento delle donne che hanno subito violenza trova la forza per chiedere aiuto. 

In Italia la situazione non è migliore: secondo l’ultimo rapporto Istat, circa una donna su tre è vittima di violenza. Inoltre, molti dei centri antiviolenza, strumento fondamentale in sostegno alle donne vittime di violenza fisica e/o psicologica, stanno chiudendo i battenti – lasciando un altissimo numero di donne senza un importante punto di riferimento. I soldi previsti dal Piano nazionale anti violenza, versati alle Regioni, non sono stati gestiti con la massima trasparenza e molti dei fondi non sono stati ancora sbloccati. 

A questo proposito, stilare un piano legislativo femminista si rivela più che mai urgente e necessario. Tra le numerose giornaliste e scrittrici che hanno dato il loro sostegno all’iniziativa, anche Giuliana Sgrena, Michela Murgia e Norma Rangeri. 

(Qui sotto una delle locandine della manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne. Credit: NonUnaDiMeno) 

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