La mattina di giovedì 5 novembre si è svolto presso la città giudiziaria di piazzale Clodio a Roma il primo giorno del maxi-processo contro alcune persone indagate per i loro legami con la presunta organizzazione criminale Mafia Capitale.
A processo sono state chiamate in tutto 46 persone, tra cui l’ex membro dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar) Massimo Carminati e il capo della cooperativa sociale 29 giugno Salvatore Buzzi, considerati a capo dell’organizzazione.
I due, insieme alle altre persone imputate con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, non potranno partecipare fisicamente in aula al processo, e saranno perciò collegati dalle rispettive carceri in cui si trovano attualmente.
L’inchiesta è iniziata nel dicembre del 2014 con una prima serie di arresti, cui ne è seguita una seconda nel giugno del 2015: in entrambi i casi sono stati coinvolti, tra gli altri, diversi dirigenti di aziende municipalizzate del comune di Roma ed esponenti politici locali di diversi schieramenti.
Tra questi, saranno processati l’ex consigliere regionale di Forza Italia Luca Gramazio, l’ex presidente dell’assemblea capitolina del Partito Democratico Mirko Coratti e l’ex consigliere comunale di Forza Italia Giordano Tredicine.
L’ex assessore alla casa del Partito Democratico Daniele Ozzimo e l’ex consigliere comunale di Centro Democratico Massimo Caprari, invece, saranno processati in un secondo momento dopo che il tribunale ha accolto la loro richiesta per il rito abbreviato.
Il 3 novembre sono arrivate le prime sentenze per persone imputate nell’ambito del processo, a carico delle quattro persone che avevano chiesto il rito abbreviato. Tra questi è stata riconosciuta a Emilio Gammuto l’aggravante di agevolazione all’associazione a delinquere di stampo mafioso.
Il 30 ottobre, sempre nell’ambito della vicenda di Mafia Capitale, è finita in manette Clelia Logorelli, dirigente dell’azienda di proprietà del Ministero dell’Economia Eur Spa, che secondo i pm avrebbe ricevuto 2.500 euro mensili in cambio di atti in favore dell’organizzazione di Carminati e Buzzi contrari ai suoi doveri d’ufficio.
LA DIRETTA
18:09 – Si è chiusa la prima udienza del processo di Mafia Capitale.
18:01 – La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemano con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito.
13:50 – La deputata del Movimento Cinque Stelle Roberta Lombardi, presente come spettatrice al processo, ha dichiarato alla trasmissione L’aria che tira di essere lì “per testimoniare la volontà dei cittadini di riprendersi la loro città”.
13:14 – In un articolo de Il Foglio di questa mattina, il nuovo segretario dei Radicali, Riccardo Magi, ex consigliere comunale di Roma, ha riferito di aver denunciato gli atti illegittimi sulla gestione dei campi nomadi nella capitale e che aveva denunciato tutto prima che l’inchiesta avesse inizio, ma non trovò la volontà politica di risolvere il problema.
12:29 – La giornalista di cronaca nera e giudiziaria di La Repubblica Federica Angeli ha riferito al programma televisivo Coffee Break che Mafia Capitale è “un’organizzazione criminale autoctona”.
12:08 – “Questo è un processetto, dopato e montato da una campagna mediatica” ha riferito Giosuè Bruno Naso, avvocato di Massimo Carminati, Riccardo Brugia e Fabrizio Testa. In riferimento al fatto che diversi imputati non saranno fisicamente presenti in aula, il legale ha aggiunto: “Quali sono le ragioni che rendono Brugia, Testa e Buzzi diversi da tutti gli altri imputati?”.
11:57 – “Spero abbiate la costanza di oltre un anno di processo per vedere che non c’è la mafia a Roma”. Queste le parole di Alessandro Diddi, legale di Salvatore Buzzi.
11:24 – Luca Odevaine, tra gli imputati del processo, ha riferito di aver commesso degli errori e ammesso le proprie responsabilità, e adesso sta collaborando con le istituzioni.
11:14 – A presenziare al processo ci sono alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, tra cui il consigliere comunale Marcello De Vito e la deputata Roberta Lombardi.
11:00 – Gli avvocati dell’associazione di difesa Codacons hanno chiesto che il comune di Roma non venga inserito come parte civile del processo, ma come “responsabile civile”. La mossa è dettata dal fatto che dall’indagine sono emersi numerosi funzionari comunali coinvolti in qualche modo nella vicenda.
9:44 – L’avvocato Fabrizio Gallo, che difende Roberto Lacopo, gestore dell’area di servizio usata come base da Massimo Carminati e accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, ha riferito che il processo doveva chiamarsi “corruzione capitale”, dal momento che a Roma non esiste la mafia.
9:33 – Nell’aula Vittorio Occorsio del tribunale penale di Roma si è aperto ufficialmente il maxi processo su Mafia Capitale.
8:58 – Il difensore di Salvatore Buzzi, Alessandro Diddi, ha dichiarato ai giornalisti che a Roma “la mafia non esiste”, ma solo “un cattivo, cattivissimo costume”.
8:40 – Il legale di Massimo Carminati, Giosuè Bruno Naso, ha dichiarato che il suo assistito parlerà nel corso del processo. Fino a oggi Carminati non ha parlato con i pm nell’ambito dell’inchiesta. Naso ha inoltre ribadito che il suo assistito non ha nulla a che fare con la mafia e che la droga “gli fa veramente schifo”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it