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Chi c’era prima di Lino Banfi alla Commissione Unesco e chi decide la nomina

Il noto attore comico pugliese sostituirà Folco Quilici, documentarista e scrittore italiano morto nel febbraio 2018

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 23 Gen. 2019 alle 18:56

La notizia che Lino Banfi andrà alla Commissione Nazionale per l’Unesco a rappresentare il governo italiano ha ormai fatto il giro dell’interna penisola.

Il noto attore comico pugliese sostituirà Folco Quilici, documentarista e scrittore italiano morto nel febbraio 2018. Erroneamente era stata diffusa la notizia secondo cui Banfi avrebbe sostituito Pupi Avati come responsabile delle comunicazioni.

Il Ministero dello sviluppo economico ha poi precisato che in realtà l’attore prenderà il posto di Quilici. Luigi Di Maio non ha specificato quale sarà il ruolo di Lino Banfi all’interno della Commissione.

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“Io dico che c’entro io con la cultura, poi ho scoperto questa carica è bellissima. Nelle commissioni fino adesso si sono fatte con persone plurilaureate in questo in quell’altro, conoscono bene la geografia, i posti, i siti tutte cose che io non so, io voglio portare solo un sorriso dovunque”, ha detto Lino Banfi commentando la nomina.

La commissione, composta da circa 50 persone, è nominata dal Ministero dello Sviluppo economico.

Qui i suoi compiti principali:

L’organo è guidato da Franco Bernabè, con un passato da dirigente in aziende private e incarichi pubblici di alto rilievo.

L’Italia è al primo posto per numero di siti iscritti nella Lista Unesco del Patrimonio Mondiale con 54 beni e 7 iscrizioni nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale.

Chi è Folco Quilici Folco – Quilici è stato un documentarista e scrittore italiano, specializzato nella divulgazione naturalistica. Nel 2006, la rivista Forbes lo ha inserito tra le cento firme più influenti del mondo grazie ai suoi film e ai suoi libri sull’ambiente e sulle culture.

Tra i suoi lavori più noti vi è una serie di film sull’Italia filmata dall’alto da un elicottero: tra il 1966 al 1978 Quilici realizzò 14 documentari, tutti aventi come titolo L’Italia vista dal cielo. Ha ricevuto tantissimi riconoscimenti italiani e internazionali.

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