Mentre la crisi in Libia continua ad acuirsi non si ferma il lavoro delle cancellerie per cercare di raggiungere un cessate il fuoco nel paese africano.
È in questo contesto che si inserisce la telefonata tra il premier Giuseppe Conte e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: obiettivo comune trovare una “soluzione politica” alla crisi libica.
A riferire della conversazione telefonica tra i due leader sono state fonti vicine al premier Conte, che hanno specificato come al centro del colloquio vi sia stata proprio il dossier libico e la necessità di un intervento diplomatico.
Il presidente degli Stati Uniti, hanno spiegato ancora le fonti citate da Agi, ha anche ribadito la sua fiducia nel lavoro svolto dall’Italia nel paese africano. Il premier Conte ha invece chiesto a Trump un impegno maggiore degli Usa nella risoluzione del conflitto.
Il primo ministro ha più volte affermato che l’unica soluzione possibile alla crisi libica è quella diplomatica e non delle armi.
Il 20 aprile è attesa la nuova informativa di Conte al Senato proprio sul dossier libico.
La situazione in Libia – Intanto prosegue l’avanzata del maresciallo Khalifa Haftar sulla capitale Tripoli.
Il 17 aprile le milizie fedeli al premier del Governo di accordo nazionale, Fayez al Sarraj, ha risposto all’offensiva con tre raid aerei su Gharian e Ain Zara, a sud di Tripoli.
La notizia è stata data dal Libyan Address
Nella stessa giornata l’area di bin Ghashir, a sud della capitale è stato colpita da razzi che hanno causato gravi danni.
Tra gli edifici distrutti nelle ultime offensive anche la clinica Al-Afia, che sorge nella zona di Al-Sabia, che come la parte meridionale di Qasr bin Ghashir è sotto il controllo delle milizie di Haftar.
I razzi lanciati da Serraj hanno danneggiato il generatore di elettricità e distrutto tre ambulanze.